Rassegna Stampa

web sardiniapost.it

Città Metropolitana: pochi stranieri e bassa delinquenza, ma manca il lavoro

Fonte: web sardiniapost.it
23 novembre 2018

 

 

Bassa crescita demografica, ridotta capacità di produrre ricchezza, offerta limitata di strutture ricettive, e poi ancora un forte problema occupazionale, una bassissima percentuale di stranieri e un tasso di infertilità tra i più alti d’Italia. Sono alcuni dei nodi critici che emergono dall’analisi del contesto socio economico, urbano e territorialedella Città Metropolitana di Cagliari redatto da Nomisma che il Comune di Cagliari ha presentato nella sala consiliare, insieme ai responsabili dell’analisi.

Il campo di indagine è ampio e tra i temi esaminati ci sono la demografia, il mercato e stock immobiliare, il pendolarismo e il mercato del lavoro, l’istruzione, la ricchezza, la struttura produttiva, il credito, il turismo, i trasporti e le infrastrutture, la partecipazione alla vita pubblica, le differenze di genere, la sicurezza e giustizia, ambiente, e qualità della vita di tutti i 17 Comuni che fanno parte dell’ente, divisi e differenziati in quattro fasce (Comune capoluogo, la cosiddetta conurbazione compatta – 4 Comuni oltre Cagliari – la rete metropolitana – gli altri 12 Comuni – e l’intera città metropolitana).

Non solo segni meno però, tra i punti di forza evidenziati dall’analisi, ci sono invece la mobilità, le aree verdi e la qualità e percentuale di raccolta differenziata (nel dato fanno la differenza i Comuni limitrofi che da anni hanno avviato la differenziata), le ridotte differenze di genere, in particolare rispetto alle città metropolitane del Meridione, la bassissima incidenza della delinquenza e un buon sistema di assistenza sanitaria.

Il documento, fondamentale per definire le strategie di sviluppo della città in un’ottica metropolitana, è stato alla base delle scelte indicate nel documento di indirizzo per l’adeguamento del Puc (Piano Urbanistico Comunale) al Ppr (Piano Paesaggistico Regionale) e al PAI (Piano di Assetto Idrogeologico), ma potrà essere utile anche per i programmi strategici della Città Metropolitana.

Bassa crescita demografica. Secondo il rapporto dal 2001 a oggi la popolazione della Città metropolitana di Cagliari ha sperimentato una crescita contenuta (+4,1%), peraltro in gran parte addebitabile all’incremento registrato tra il 2013 e il 2014. Il Comune di Cagliari ha perso popolazione (-6,2%) a favore dei Comuni della conurbazione compatta (+4,6%) e ancor più a favore dei Comuni di seconda fascia (+17,4%). Tra le motivazioni dei flussi in uscita dal capoluogo fino al 2012 ci sono gli elevati prezzi delle abitazioni, il degrado edilizio (“il 19,5% delle abitazioni del Comune di Cagliari è in cattivo stato di manutenzione”, si legge nell’analisi di Nomisma), il de-giovanimento della popolazione (“il flusso in uscita ha riguardato principalmente i giovani, fenomeno che ha contribuito ad aumentare il già elevato indice di vecchiaia del Comune di Cagliari”), il Comune capoluogo funge da attrattore per il lavoro e i servizi: sono quasi 6 su 10 i lavoratori che si spostano dai Comuni limitrofi per motivi di lavoro. Secondo l’analisi la Città metropolitana di Cagliari (e la Sardegna in generale) è scarsamente attrattiva per la popolazione straniera: gli stranieri rappresentano appena il 3,7% dei residenti dell’area vasta. Essi si concentrano maggiormente nella città di Cagliari, nella quale rappresentano il 5,8% della popolazione residente.

La produttività. Per Nomisma, il territorio esprime una ridotta capacità di produrre ricchezza ed emerge un forte problema occupazionale: “Nonostante il buon numero di laureati che il territorio riesce a produrre, la Città metropolitana di Cagliari sconta un tasso di disoccupazione strutturalmente elevato, c’è un problema non solo di disoccupazione giovanile, ma si estende anche ad altre fasce di età (in particolare 25-34 anni)”, si legge nel rapporto. “Ciò determina la perdita di capitale umano qualificato, che si sposta nelle altre regioni italiane o all’estero a causa delle criticità occupazionali, e destano preoccupazione i fenomeni della dispersione scolastica e dello scoraggiamento giovanile”.
Secondo il rapporto è limitato lo spirito di iniziativa imprenditoriale (basso tasso di imprenditorialità), una limitata capacità di innovazione brevettuale, ma forte è la presenza di start up innovative sul territorio, in particolare specializzate nella produzione di software e nella consulenza informatica, nella ricerca scientifica e nei servizi di informazione.

La mobilità. Nonostante l’elevato numero di veicoli per abitante, l’analisi di Nomisma non evidenzia criticità riguardo la viabilità e gli incidenti stradali (ad eccezione di limitati tratti stradali). “Ciò dipende anche dall’ottima offerta di trasporto pubblico locale, premiato da un buon tasso di utilizzo, anche se con ulteriori margini di miglioramento”. Segnalato il forte incremento della rete di piste ciclabili, tanto da posizionare Cagliari subito dietro le più importanti città metropolitane italiane. La Città metropolitana dispone di molte aree verdi urbane e rispetto alle altre città metropolitane, presenta una bassa percentuale di suolo consumato: “È un territorio virtuoso sia per quanto concerne la quantità di rifiuti prodotti, sia per il livello di raccolta differenziata raggiunto”, si legge, ma un campanello di allarme scatta per la qualità dell’aria, negli ultimi anni si sono registrati valori di inquinamento che destano preoccupazione.

Società. Il rapporto segnala ridotte differenze di genere, in particolare rispetto alle città metropolitane del Meridione, bassissima incidenza della delinquenza e un buon sistema di assistenza sanitaria, con una ridotta dispersione dei pazienti verso strutture ospedaliere fuori regione oltre a un buon servizio di assistenza domiciliare integrata della popolazione anziana, ma allo stesso tempo sottolinea la ridotta partecipazione alla vita pubblica, con una bassa percentuale di votanti e scarso livello di associazionismo, “segnale di una profonda sfiducia nelle istituzioni”.

Turismo. Infine il turismo, con un’offerta limitata di strutture ricettive: “Nonostante l’intensa crescita registrata negli ultimi 15 anni, in particolare di strutture extra-alberghiere, la capacità ricettiva è ancora troppo bassa (inferiore sia al livello medio nazionale e regionale). Negli ultimi anni si è registrato un incremento dei flussi turistici, in particolare di stranieri, “ma la capacità attrattiva del territorio cagliaritano ha ampi margini di miglioramento”.