Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sempreverde Schiaccianoci, favola incantata con fate e soldatini

Fonte: L'Unione Sarda
14 novembre 2018

DANZA. Da venerdì al Teatro lirico di Cagliari per la regia di Amedeo Amodio 

 

Il balletto con le dolci e malinconiche musiche di Cajkovskij

 

 

È uno dei balletti classici più conosciuti e amati, “Lo schiaccianoci”, e ogni volta che il Natale si avvicina, non c'è “Lago dei cigni”, “Giselle” e quant'altro, che possano tenergli testa. Da venerdì (alle 20.30) a sabato 24, è di scena al Teatro Lirico di Cagliari per la Stagione lirica e di balletto 2018 (che chiuderà a dicembre con il verdiano Rigoletto), nella versione firmata dal coreografo e regista Amedeo Amodio, prodotta da Daniele Cipriani Entertainment, con le scenografie e i costumi di Emanuele Luzzati. Ad accompagnare la celebre fiaba ambientata in boschi natalizi e castelli di marzapane, dove compaiono topi, soldatini e uno schiaccianoci che, trasformato in principe, conduce la piccola protagonista in una foresta abitata da fate danzanti, saranno l'orchestra del Lirico diretta da Alessandro Ferrari (specializzato nel repertorio del balletto, ha lavorato con étoile del calibro di Bolle, Zacharova, Abbagnato, Cornejo), e il Coro di voci bianche del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, guidato da Enrico Di Maria.
La fiaba di Hoffmann
Otto appuntamenti per rivivere una storia complessa di una fiaba altrettanto complessa, pubblicata per la prima volta nel 1816, scritta da Ernst Theodor Wilhelm Hoffmann, uno dei massimi esponenti del romanticismo tedesco, che influenzò Poe, Gogol, Dickens, Baudelaire, Kafka. Con le musiche sottilmente malinconiche di Cajkovskij, capaci ancora oggi di penetrare nell'immaginario di ogni spettatore soprattutto con i tre famosi valzer che la connotano, il racconto venne trasformato in balletto da Ivanov-Petipa, debuttando nel dicembre del 1892 al Mariinskij di San Pietroburgo, nella versione però di Alexandre Dumas. Già, perché quando Cajkovskij mise le mani su uno dei suoi ultimi capolavori, il nome di Hoffmann, era per così dire, nelle retrovie, rispetto a quello di Dumas: la fiaba che il celebre compositore russo leggeva si intitolava “Storia di uno Schiaccianoci”. Pubblicata dal romanziere francese nel 1845, era una riscrittura dell'opera di Hoffmann, “Schiaccianoci e il Re dei topi”.
Indagine sull'anima
Alla versione originale, guarda il lavoro di Amodio che, pur lasciando intatto il carattere fiabesco della novella, si muove in una direzione psicoanalitica, come prima di lui avevano fatto altri, tra cui il sommo Rudolf Nureyev. Mentre Dumas guardò al fantastico con occhi di chi voleva seguire ogni storia sprofondando nell'intreccio di eventi, coincidenze e imprevisti con la stessa frenetica causalità riguardante il reale o l'onirico, Hoffmann, vi si rivolse in maniera visionaria e con aerea levità, pur mostrando qua e là tratti cupi e inquietanti chiaroscuri (non a caso, Freud scrisse su di lui un saggio intitolato “Il perturbante”). È il motivo per cui a volte si sente dire che Dumas parla ai bambini, e Hoffmann, invece, agli adulti. Sia che ci si ispiri però all'uno o all'altro, “Lo schiaccianoci” è un balletto che il pubblico non si stanca mai di vedere, e con il quale si sono cimentati grandi coreografi: da Ashton a Balanchine, fino al già citato Nureyev. Sul palco del teatro cagliaritano, ad alternarsi nel ruolo di Schiaccianoci saranno Alexey Popov (presente nelle recite del 16, 17, 18, 20, 21) e Alessandro Macario (22, 23, 24), mentre Clara verrà interpretata dalla russa Liudmila Konovalova (16, 17, 18, 20, 21) e dall'albanese Anbeta Toromani, nota al pubblico televisivo per le sue partecipazioni ad “Amici” di Maria De Filippi.
Clara è Konovalova
Diplomata all'Accademia di Ballo del Bolshoj, vincitrice di numerosi premi (quest'anno il Capri danza International), solista ospite in prestigiosi organici come il Tokyo Ballet e il Ballet de l'Opera National de Bordeaux, la ballerina moscovita ha danzato i ruoli principali in un'infinità di titoli, tra cui “Giselle”, “Cenerentola”, “Don Quixote”, “Danza delle Ore”, “La Bayadère”, “Le Corsaire”, “Thema und Variationen” e, naturalmente, “Lo Schiaccianoci” in varie versioni, tra le quali quella nureyeviana. Alexey Popov è entrato a far parte del Mariinskij Ballet di San Pietroburgo nel 2010, con cui ha fatto tournée in tutto il mondo.
Carlo Argiolas