Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ecuba straziata dal dolore Così il mito diventa attuale

Fonte: L'Unione Sarda
12 novembre 2018

TEATRO. In scena ancora questa mattina alle 10.30 al Massimo di Cagliari la nuova produzione firmata Cada Die

 

Sotto la regia di Biffi, l'ottima prova della Careddu 

 

Sono ancora fresche le corone in memoria dei caduti della Grande Guerra deposte in questo che è il centesimo anniversario del sangue versato per la patria. Lontano da ogni spirito di trionfalismo retorico, lo spettacolo diretto da Giancarlo Biffi “Ecuba, ultimo atto - Per un girotondo sulle macerie del mondo”, per Cada Die Teatro, in collaborazione con Sardegna Teatro, parla di guerra, di ogni conflitto bellico, dei 140 scenari di emergenza umanitaria che insanguinano il pianeta. La piéce, presentata in prima nazionale, va in scena ancora questa mattina alle 10.30 al Teatro Massimo di Cagliari. Lo spettacolo è dedicato a Fabrizio De Andrè, alla vigilia dei vent'anni dalla scomparsa. Le parole di Faber, magistrale cantore di valori pacifisti e antimilitaristi, accompagnano con il brano “Girotondo” il racconto sul palcoscenico: «Ogni volta che qualcuno prende c'è chi, nello stesso momento, perde. Poi però giunge la guerra e a quel punto a perdere sono tutti», tuona il regista Giancarlo Biffi. Che spiega: «Fabrizio De Andrè cantava la consapevolezza del massacro della guerra. La retorica di questi giorni sulla Grande Guerra non onora la memoria, non quando descrive ciò che non è la verità, quando parla di un alto valore patriottico che avrebbe mosso quei giovanissimi, poco più che bambini, non è veritiera. Tanti di loro hanno compiuto un sacrificio solo per l'impossibilità di potersi sottrarre, hanno lasciato madri, sorelle, mogli ventenni per andare a uccidere loro coetanei e farsi massacrare non certamente per un ideale». Quale allora il sistema più intellettualmente onesto di parlare di guerra oggi? «Certamente attraverso la cultura, creando mentalità, far capire che con la guerra si ha solo da perdere, il principio diametralmente opposto alla costruzione». Il Generale, un personaggio tra i protagonisti dell'opera, interpretato da Alessandro Mascia, si chiede a proposito della distruzione della guerra: «Era necessaria? È necessaria? Sarà necessaria?». Creare consapevolezza, «non lasciare il destino dell'uomo in mano a pochi guerrafondai, questo è lo scopo di una provocazione culturale costante», ragiona il fondatore di Cada Die Teatro.
Il ruolo di Ecuba, regina senza patria e madre desfigliata, incarnazione del dolore assoluto, è affidato a una strepitosa Lia Careddu. Il racconto della guerra di Troia è la narrazione di una prospettiva femminile multifattoriale sullo strazio della perdita, ogni componente della quale è garantita dall'interpretazione di Chiara Aru, Marta Proietti e Carla Stara.
Ilaria Muggianu Scano