Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Degrado e pericoli nell'ex scuola

Fonte: L'Unione Sarda
12 novembre 2018

VIA FLUMENTEPIDO. Lo stabile è diventato il regno di spacciatori e tossici

 

Ennesimo rogo nell'edificio abbandonato da quasi due anni

 

Un degrado senza fine ma anche una situazione di grande pericolo. L'ex scuola di via Flumentepido, dopo lo sgombero alla fine del 2016 delle famiglie che per oltre un decennio l'avevano occupata, rischia di trasformarsi in un grosso problema sociale. In attesa della demolizione, annunciata quasi due anni fa e rinviata per i consueti intoppi burocratici, l'edificio abbandonato è il ritrovo per decine e decine di tossici, regno dello spaccio e luogo dove accanto al pericolo crolli c'è quello dei roghi di rifiuti e masserizie: nella notte tra sabato e ieri c'è stato un nuovo incendio, dopo quello del luglio scorso, e solo l'intervento dei vigili del fuoco ha evitato conseguenze ben peggiori.
Il progetto
Il gigantesco caseggiato nel quartiere di Is Mirrionis dovrà lasciare il posto a due palazzine con 36 alloggi comunali. «L'edificio», commenta Gianni Chessa, ex assessore comunale ai Lavori Pubblici che aveva varato il progetto e liberato lo stabile nel 2016, «è in custodia alla ditta che deve svolgere i lavori. Il ritardo nel cantiere è dovuto al fatto che i lavori pubblici non vengono seguiti. Praticamente non c'è sorveglianza e ora ci vanno sbandati». All'ultimo piano è stato anche piazzato un portoncino con il lucchetto: le aule sono diventate così una piccola abitazione.
Le polemiche
«Ho presentato per ben due volte apposite interrogazioni sul tema», attacca il consigliere Alessandro Sorgia (Gruppo Misto). «Quasi dodici mesi fa l'allora assessora Marras aveva parlato di imminente avvio dei lavori. Invece non solo non sono iniziati, ma non è stato fatto nulla per mettere in sicurezza lo stabile. Bisogna aspettare che ci scappi il morto?» Sulla stessa posizione Stefano Schirru (Forza Italia): «Trovo inaccettabile che un edificio appartenente al Comune sia oggetto di una occupazione illegittima e sia in queste condizioni di degrado. Chiederò al sindaco in un intervento per la messa in sicurezza dell'immobile». Anche Alessio Mereu (Fdi) è molto critico: «Rappresenta, come altri luoghi della città, l'esempio del degrado e del disinteresse dell'amministrazione. La necessità di convertire queste strutture in alloggi di edilizia residenziale pubblica viene sempre annunciata ma disattesa nei fatti».
Matteo Vercelli

 

Il progetto

«A breve
l'inizio
dei lavori»

A settembre l'attuale assessore ai Lavori Pubblici, Maurizio Chessa, aveva fissato una nuova data per l'inizio dei lavori: «Il cantiere si dovrebbe aprire entro ottobre». Aggiungendo: «Utilizzo il condizionale perché gli imprevisti non li posso purtroppo prevedere». E qualche intoppo ci deve essere stato. Siamo a novembre è la situazione è sempre la stessa: degrado, macerie, siringhe, viavai di tossici e spacciatori, pericolosi roghi notturni.
Gli ultimi ostacoli burocratici stanno per essere superati, almeno così sembra. «Siamo pronti per iniziare i lavori», annuncia Fabrizio Marcello (Pd). «L'intervento permetterà di consegnare delle case dignitose. Tutti i 36 appartamenti saranno accessibili anche dai disabili. Si tratta di un investimento di quasi 4 milioni di euro. Si demolisce e si ricostruisce». (m. v.)