Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ricordo dei defunti tra pioggia e disagi Lamentele per le tombe troppo in alto, gli ascensori guasti

Fonte: L'Unione Sarda
5 novembre 2018

SAN MICHELE.

Nonostante il clima non favorevole, in tanti visitano i propri cari in cimitero

Ricordo dei defunti tra pioggia e disagi Lamentele per le tombe troppo in alto, gli ascensori guasti e i bagni sporchi

C'è poco tempo, in questa mattinata dedicata alla celebrazione dei defunti, per salutare i propri cari. Piove, piove davvero tanto: difficile anche sistemare un fiore nelle tombe. Ma è un problema anche raggiungere il cimitero di San Michele: certo, l'acqua ha tenuto lontani i parcheggiatori abusivi. Ma, in via Puglia, proprio nel punto in cui ci sono le strisce pedonali, si è formata un'enorme pozzanghera: i visitatori del cimitero sono costretti a fare rischiosi dribbling tra le auto.
I problemi
Ombrello aperto, si corre verso le tombe dei propri cari. Dove ad accogliere i visitatori ci sono, spesso, scale vecchie e rovinate. «Tra l'altro», interviene Giovanni Saba, un frequentatore del cimitero, «nel 2002, si stabilì che ci potessero essere tre file di loculi. Oggi siamo arrivati a sei file dalle parti della zona monumentale. Si arriva a oltre tre metri d'altezza: c'è il rischio che, prima o poi, ci scappi il morto». Non l'unico problema: i bagni sono sporchi e non esistono telecamere di sorveglianza. «E mancano anche le indicazioni sugli orari», interviene un'altra anziana visitatrice, Silvia Marras. «Nessuno ha avvertito che, con il passaggio all'ora solare, la chiusura sarebbe stata anticipata alle 17.30: quel giorno, non sono riuscita a entrare».
La mobilità
Un capitolo a parte lo meritano gli ascensori sistemati nella zona alle spalle della chiesa: indispensabili per i tanti anziani frequentatori abituali del cimitero, si guastano frequentemente. «E anche quando funzionano», riprende Marras, «le lampadine sono fulminate».
Le lamentele
Ma non sono solo i visitatori ad avere qualcosa da dire. «Quest'anno», interviene Andrea Fenu, fioraio storico del cimitero, «le cose non vanno bene a causa del maltempo. C'è un minor afflusso di gente». Ma, forse, con il sole le cose non sarebbero andate molto meglio. «Magari», prosegue, «la colpa è della crisi che ha messo in ginocchio molte persone. Ma non si acquistano più tanti fiori come in passato. Spesso mi dicono inutile comprare fiori: restano per poco tempo nella tomba visto che qualcuno li ruba ».
I fiorai
Fenu, ovviamente, conosce tutti i problemi dei frequentatori abituali del cimitero. Ma conosce, soprattutto, i suoi. «In giornate di pioggia come queste», conclude, «ci si rende conto delle condizioni in cui siamo costretti a lavorare. Queste tende non rappresentano certo una sistemazione ideale. Perché non creano i gazebo nei quali sistemare noi fiorai?».
Marcello Cocco