Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'intervento di sedici anni fa sfociò in inchieste penali e contabili

Fonte: L'Unione Sarda
31 ottobre 2018

IL PRECEDENTE. Fra le polemiche nella primavera 2002 fu riversata sabbia scura sulla spiaggia

 

 

«Sta schiarendo, basta con le chiacchiere», aveva detto il presidente della Provincia Sandro Balletto il 14 marzo, quando la draga belga Antigoon sputava sabbia nera da otto giorni. E il 30 maggio, a ripascimento concluso, aveva chiosato: «Spiaggia bellissima, un incanto tornato alla città». La prima ammissione che le cose non erano andate così bene la fece, il 18 ottobre, l'assessore ai Lavori pubblici Renzo Zirone: «Ho sempre detto che il lavoro non era stato fatto bene».
Eppure, quel disastroso ripascimento non ha avuto conseguenze penali: per tutti gli imputati è arrivata la prescrizione. Le condanne sono arrivate solo dalla Corte dei conti che ha quantificato in quasi tre milioni di euro il danno provocato da quell'intervento: Balletto ha dovuto restituire 143.528 euro, Zirone 287.057 euro, la stessa cifra di Antonello Gellon, il geologo della commissione di monitoraggio. Salasso per il direttore dei lavori Salvatore Pistis, condannato a pagare 574.115 euro, il collega Andrea Gardu, 430.586, come il responsabile del procedimento Lorenzo Mulas. Andrea Atzeni, Paolo Orru e Giovanni Serra che attestarono il buon esito dell'intervento, hanno dovuto risarcire 191.372 euro ciascuno mentre i consulenti Paolo Colantoni e Leopoldo Franco hanno pagato 71.765 euro. Le imprese che hanno eseguito i lavori? Si è arrivati a una transazione grazie alla quale hanno versato 581.055 euro alla Provincia.

 

Il geologo

«L'erosione
porterà il mare
fino alle case»

Geologo, docente a contratto di Rilevamento territoriale all'Università, Giosuè Loj è il rappresentante del ministero per l'Ambiente nell'Ente parco di La Maddalena. E ha partecipato alla stesura di “Eurosion”, il programma europeo che ha elaborato le linee guida contro l'erosione. «Come si fa per tutte le spiagge, prima di prendere qualunque decisione», esordisce, «occorre creare un modello di evoluzione della spiaggia. Solo dopo un serio studio scientifico, si potrà decidere che intervento fare». Un'analisi che deve essere fatta in tempi brevi. «Prima che l'erosione diventi irreversibile». In passato, il modello non esisteva: negli ultimi anni gli studiosi hanno invece raccolto molti dati. «Nel giro di due anni, si può finalmente elaborare il modello che consentirà, poi, di decidere che tipo di intervento fare».
Un ripascimento? «In tante spiagge europee si fa regolarmente. Sapendo bene che è una soluzione provvisoria: dopo un certo periodo, in alcuni casi appena cinque anni, occorre ripetere l'intervento». Cosa che potrebbe capitare anche al Poetto. «L'erosione è in atto e potrebbe arrivare alle prime case».
Perché le correnti continuano a portare via la sabbia dal litorale. Si potrebbe lavorare anche su questo: solo che sembra impensabile eliminare le opere, come le barriere protettive della Sella del Diavolo o il porticciolo di Marina Piccola, che hanno cambiato la situazione. «Ma serve anche una cultura del mare: le ruspe che spostano le posidonie portano via sabbia. E, negli anni, ne hanno involontariamente portato via tantissima anche le centinaia di migliaia di bagnanti che vanno al Poetto». ( mar. co. )