COMUNE.
Dopo la circolare del Viminale decine di famiglie a rischio sfratto Abusivi, sgomberi in arrivo Pronto l'elenco degli edifici occupati illecitamente
La lista degli stabili occupati abusivamente è pronta per la Prefettura. La circolare del Viminale contro le occupazioni abusive di case e uffici rischia di far finire nuovamente in mezzo alla strada decine di persone che vivono in edifici abbandonati, alloggi comunali o centri sociali. Dopo Spiagge sicure , ora il dicastero guidato da Matteo Salvini chiede ai rappresentanti territoriali del Governo massima tempestività nell'esecuzione degli sgomberi e nel censimento degli occupanti. Ma se il fine del ripristino dei diritti lesi è un obiettivo condivisibile, è necessario anche calcolare gli effetti che la circolare avrà sull'ordine e la sicurezza pubblica. Difficile risolvere il problema senza serie e incisive politiche per la casa: chi verrà sfrattato, una volta che la disperazione raggiungerà limiti di guardia, non esiterà a occupare nuovi stabili. Edifici colpevolmente abbandonati da una classe politica che, senza distinzione di colore, non sempre riesce a dare risposte tempestive a chi chiede di avere un tetto sopra la testa per lui e per il resto della famiglia.
Una denuncia, poi, per chi non ha alternative alla strada, ha effetti dissuasivi molto blandi. Poco dissuasivo anche il Decreto Lupi che prevede il divieto di residenza e di allacciare acqua ed energia elettrica per chi occupa senza titolo edifici pubblici (in caso di alloggi comunali anche l'esclusione dalle graduatorie).
I DISPERATI I numeri legati all'emergenza abitativa in città sono inquietanti e raccontano un mondo sommerso fatto di angosce, sconforto, delusioni e continue richieste di aiuto. Gli alloggi popolari sono circa 6.500 (3.200 del Comune, il restante di Area). I nuclei familiari in graduatoria per l'assegnazione di una casa popolare oltre 1.000. Nel 2016 Palazzo Bacaredda ha erogato contributi finalizzati al pagamento dell'affitto casa a 687 famiglie e finanziamenti per le caparre a 123 nuclei familiari. Fondi che vanno a sommarsi ai contributi nazionali erogati a 855 famiglie.
ALTA TENSIONE ABITATIVA In riferimento ai provvedimenti di sfratto e alle persone in graduatoria il capoluogo della Sardegna viene classificato ad alta tensione abitativa . L'attesa è cronica: le liste per l'assegnazione di alloggi popolari è bloccata dal 2009. Al Comune viene utilizzata esclusivamente quella per case senza gli standard abitativi (abitazioni inferiori a 45 metri quadri).
LA MAPPA L'ultima occupazione risale a fine giugno, quando 5 donne, con tanti figli e poche alternative, avevano deciso di occupare l'ex circoscrizione di via Carpaccio, a Mulinu Becciu. Un edificio comunale chiuso dal dicembre 2011, finito più volte nel mirino di vandali e disperati. Ci sono occupazioni che ormai vanno avanti da anni: via Paoli, la scuola Zucca, l'ex biblioteca di via Doberdò, il centro culturale di Sant'Elia, la scuola di via Flumentepido. L'occupazione più importante dal punto di vista numerico è senza dubbio in via Bainsizza, in uno dei punti più panoramici e di pregio della città. Le palazzine ex Marina Militare ed ex Telecom passate a sua insaputa alla Regione sono state occupate da nove famiglie. Stesso discorso per i Giardini Charanga (in disuso da anni) e l'ex edificio della Marina (ora di proprietà della Regione).
Andrea Artizzu