Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Mense, esattori per i morosi

Fonte: L'Unione Sarda
13 settembre 2018

SCUOLA. Il dossier Save the Children: città promossa per qualità del cibo e accessibilità

 

 

Con le nuove fasce aumenti da record: «Ma solo per i ricchi» 

 

Cagliari è il Comune che l'anno scorso ha maggiormente aumentato le tariffe minime e massime della mensa scolastica, portandole rispettivamente a 0,98 centesimi (più 0,18) e 6,15 euro (più 2,15). Ma è anche tra le poche città - dieci in tutto - che prevede l'esenzione per i redditi Isee sino a 5.000 euro e inoltre vanta una delle migliori coperture del servizio, con l'88% degli istituti che consentono agli studenti di pranzare in classe a fronte di una media sarda di 1 su 2 che è tra le peggiori d'Italia.
IL DOSSIER È la fotografia scattata dal dossier di Save the Children “Non tutti a mensa” che ha comparato i servizi di refezione scolastica offerti dalle amministrazioni dei 45 capoluoghi di provincia italiani con più di centomila abitanti. Si tratta di dati relativi all'anno scolastico 2017- 2018 che dovrebbero però essere sostanzialmente confermati per quello alle porte nel quale a Cagliari le tariffe non hanno subito variazioni.
L'AMMINISTRAZIONE L'assessore alla pubblica istruzione Yuri Marcialis, spiega così il perché degli aumenti dello scorso anno: «Abbiamo deciso di rimodulare le tariffe per fare in modo che chi ha di più paghi di più e chi ha di meno paghi di meno -sono le sue parole -. In realtà la media ponderata è di una spesa per ogni utente di 1,69 euro a pasto, appena un centesimo in più del sistema di tariffazione precedente, senza considerare che il nostro Comune è uno di quelli che si sobbarca il maggior costo, essendo la percentuale di contributo a carico delle famiglie del 27%».
COSTI E FASCE Il che significa che l'amministrazione spende ogni anno 5 milioni di euro per fornire circa 6100 pasti al giorno, incassandone dalle rette appena un quarto. La nuova tariffazione ha aumentato il numero delle fasce di reddito, passate da 6 a 9. In quella massima (sopra i 40mila euro) ora si pagano 6,15 euro a pasto, aumento che fa di Cagliari la decima città più cara d'Italia. A scendere le altre: per redditi dai 35mila ai 40mila ogni pasto costa 5,84 euro, dai 30mila ai 35mila 5,23, dai 25mila ai 30mila 4,92, dai 20mila ai 25mila 4, dai 15mila ai 20mila 3,38 dai 10mila ai 15mila 2,77, mentre dai 10mila in giù la tariffa è di 0,98. Questo al netto degli sconti del 20% per chi ha più figli iscritti al servizio.
AUMENTI MIRATI «Abbiamo aumentato le tariffe per le fasce più alte, cioè appena il 10% degli utenti - prosegue Marcialis -, tenendo invariata la fascia media e diminuendo quelle dei redditi sotto i 20mila euro in cui rientra la maggioranza delle famiglie». Ma è soprattutto alzando la soglia di reddito che dà diritto all'esenzione totale - passata dai 4.000 a 5.000 euro, fascia in cui stando alle stime del Comune rientrano 36 famiglie cagliaritane su 100 - che «si sono favorite le fasce deboli rendendo la mensa un servizio accessibile a tutti».
ESATTORI CONTRO I MOROSI Un altro dei nodi critici riguarda la morosità: la percentuale di chi non paga la mensa scolastica in città è del 18%, ben lontana dall'1% di Vicenza. «Questo è un tasto dolente a cui cercheremo di porre rimedio - fa sapere Marcialis -, magari affidando la riscossione dei crediti a società esterne. Al contrario di quanto avviene in altre città noi non escludiamo i bambini delle famiglie che non hanno pagato ma il problema va risolto».
TOP IN ITALIA Se c'è invece una voce in cui Cagliari eccelle è quella della Mensa Verde, che premia chi mostra una particolare attenzione alla qualità del cibo (biologico, km zero, stagionale, equosolidale) e alla riduzione degli impatti ambientali e sociali legati alla gestione. Nel 2017 Cagliari ha stracciato tutti e punta a confermarsi anche nel 2018.
Massimo Ledda