Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La trincea di viale Merello

Fonte: L'Unione Sarda
10 settembre 2018

Dopo l'esperimento di 3 anni fa l'assessora Marras ammette: «Risorse finite»

 

Aggiustare i marciapiedi-trappola? Non ci sono i fondi 

 


È una delle strade più eleganti della città, dove le splendide ville - molte in stile liberty e decò - fanno a gara ad avere i giardini migliori. Eppure viale Merello, i suoi marciapiedi e in parte anche l'asfalto, continua ad assomigliare più a una trincea che a un esclusivo scorcio della capitale sarda. «Pare un percorso di guerra e lo dico da ex militare di professione», è il riassunto di Alessio Mereu, consigliere comunale di Forza Italia.
PROTESTE CONTINUE Il problema è antico e arcinoto. La “colpa” è degli splendidi ficus retusa che abbelliscono il viale rendendolo unico ma le cui potenti radici sollevano tutto, anche la pavimentazione dei marciapiedi che infatti sono impercorribili da anni. Le segnalazioni di residenti inferociti arrivano quasi quotidianamente. Nei giorni scorsi un lettore ha inviato al nostro giornale alcune emblematiche foto chiedendosi «quante gambe e braccia si devono ancora rompere affinché il Comune sani questo sconcio».
L'ESPERIMENTO In realtà l'amministrazione un tentativo per trovare un rimedio l'ha fatto. Nel 2015, in via sperimentale, ha utilizzato nel marciapiede all'incrocio con le vie Oslavia e don Bosco una speciale miscela di “inerti naturali prepolimerizzati” per bloccare l'azione distruttrice delle radici. «L'esperimento è riuscito - assicura la vice sindaca e assessore alla viabilità Luisa Anna Marras -, le prove hanno dato esito positivo così come il monitoraggio successivo. Abbiamo fatto lo stesso test anche in viale Diaz, dove c'è il problema delle radici dei pini, lì abbiamo riscontrato qualche crepa ma il sistema in generale funziona». Dunque è tutto pronto per passare al risanamento generale? Niente affatto. C'è infatti un dettaglio non banale: mancano i soldi.
NIENTE SOLDI «Riteniamo che sia un intervento necessario - spiega l'assessora - viale Merello è una strada in forte pendenza e in queste condizioni di dissesto diventa pericolosa. Lo sappiamo e non ci stiamo distraendo, però c'è necessita di risorse importanti che al momento non ci sono». La stima è di circa un milione e mezzo di euro per mettere in sicurezza entrambi i marciapiedi. «Stiamo parlando di risorse importanti - prosegue Marras -, il Comune ha speso quasi 15 milioni per il piano triennale di manutenzione delle strade, fondi a cui si aggiungono quelli per i tanti lavori di riqualificazione fatti con i vari cantieri aperti e conclusi. Non a caso in questi anni abbiamo visto una diminuzione dei risarcimenti per incidenti dovuti al dissesto dei marciapiedi e delle strade. Se potessimo saremmo già intervenuti ma questo è un momento di grande sofferenza, tutti i soldi investiti in questi anni li abbiamo presi dal nostro bilancio e, per dirla brutalmente, ora stiamo raschiando il fondo del barile».
LA MINORANZA Il consigliere d'opposizione Alessio Mereu della questione si è occupato più volte. E ha una sua teoria sul perché ancora non si sia trovata una soluzione. «In viale Merello vivono persone economicamente avvantaggiate, perlopiù in là con l'età, che però non per questo hanno meno diritti. Noto che in questi anni l'attenzione della giunta è andata soprattutto verso le periferie e quasi mi viene da pensare che questo dipenda dal fatto che in certi luoghi ci sono più potenziali elettori». Lui, comunque, giura che continuerà a dare battaglia. «Lo farò sia per viale Merello che per viale Trieste, che è in una situazione molto simile - sono le sue parole -. In passato ho presentato un'interrogazione e numerosi emendamenti al bilancio in cui chiedevo di stanziare le risorse per risolvere una volta per tutte il problema: sono stati sempre bocciati e i fondi sono stati indirizzati verso altri quartieri come ad esempio Su Planu. È impensabile che si possa tollerare ancora questa situazione che mette a rischio l'incolumità degli anziani, dei disabili ma anche dei tanti universitari che ogni giorno percorrono il viale. Serve un intervento definitivo e risolutivo che salvi gli alberi ma che consenta anche ai residenti di poter percorrere i marciapiedi senza il rischio di rompersi l'osso del collo».
Massimo Ledda