Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il degrado dei parchi sui colli

Fonte: L'Unione Sarda
10 settembre 2018

In viale Europa i turisti ammirano il paesaggio ma sotto c'è una montagna di rifiuti

 

Immondizia a Monte Urpinu e abbandono a Monte Claro 

 

 

 

Chi raggiunge la sommità di Monte Urpinu può ammirare la Sella del Diavolo e il panorama, un vero belvedere. Ma chi guarda verso il basso scopre un altro paesaggio: cartacce, bottiglie, scatole, buste, rifiuti e una vecchia transenna. Ogni cagliaritano accompagna nel punto più alto di viale Europa chi arriva da fuori, da lì si può mostrare la bellezza della città col versante di Castello da una parte e del Poetto dall'altra. Ma da anni le ringhiere rotte sono state sostituite con transenne, i piccoli cestini dei rifiuti non sono in grado di contenere la spazzatura dei civili mentre i cespugli sono costretti a ospitare quella degli incivili. Tanti i fumatori che frequentano il punto panoramico, ma pochissimi quelli che non lasciano lì sotto un mozzicone-ricordo.
«LA COLPA È DOPPIA» «Assistiamo all'ennesima dimostrazione di incuria in uno dei più grandi parchi cittadini, meta giornaliera di turisti, che dovrebbe essere il fiore all'occhiello della città», attacca il capogruppo di Forza Italia Stefano Schirru, «la colpa del degrado in cui versa il belvedere di viale Europa è duplice: al cittadino sono da attribuire la maleducazione, il poco rispetto per l'ambiente e un diffuso senso di inciviltà e di menefreghismo. D'altra parte non c'è controllo del Comune su tutta quell'area che invece dovrebbe essere preservata».
L'ABBANDONO «Il belvedere è uno dei punti più attrattivi: chi arriva in città è abituato a orizzonti di pianura. I punti alti sono una grande attrazione ma le amministrazioni non li hanno valorizzati», commenta Pino Calledda, consigliere M5S, «il problema riguarda anche Monte Claro e viale Buoncammino». L'esponente pentastellato sottolinea la doppia vista di viale Europa: «È un osservatorio naturale straordinario, per l'eclissi c'erano migliaia di persone ed è apprezzato da tutti - aggiunge - ma se guardi in basso ti viene una tristezza enorme».
MONTE CLARO Anche a Monte Claro la vetta non è il pinto di forza. C'è la panoramica biblioteca provinciale e un'area con attrezzi per la ginnastica all'aperto, ma a pochi passi ci sono altri vecchi attrezzi abbandonati e davanti alla biblioteca c'è lo spiazzo del roseto completamente inutilizzato, abbandonato e decadente. «Abbiamo un Piano del verde urbano datato e mai approvato definitivamente, l'assenza di un regolamento per il verde urbano pubblico e privato, piccolo cabotaggio nella gestione del verde pubblico, pur in presenza di parchi e aree di grande importanza naturalistica», commenta l'esponente del gruppo misto Alessandro Sorgia, «oltretutto non si da la giusta importanza a tale patrimonio neanche in sede di bilancio: già a metà anno non ci siano più risorse neanche per le manutenzioni ordinarie. Ed ecco perché spesso e volentieri non si interviene lasciando degrado e incuria un po' ovunque».
IL BELVEDERE CHIUSO In cima a Monte Urpinu c'è anche il Belvedere memorial. È stato un locale notturno di successo, una gelateria affollata e dovrebbe diventare un parco avventura, ma è ancora chiuso. «Purtroppo ci sono ancora troppi spazi non utilizzati, abbandonati al degrado e non fruibili alla cittadinanza; anni fa per questo e altri spazi interrogai l'assessore Frau ma ancora non vedo risposta - commenta il capogruppo dei Rossomori Filippo Petrucci - da una lato c'è una vecchia determina del patrimonio che valuta in maniera troppo elevata qualsiasi tipo di spazio pubblico (anche quelli che mai saranno produttivi) rendendone difficile l'assegnazione, dall'altra quella che mi sembra l'ignavia e il disinteresse dell'Assessorato al verde».
Marcello Zasso