Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Con la raccolta porta a porta i maleducati gettano rifiuti dove capita La città delle discariche Dai

Fonte: L'Unione Sarda
17 agosto 2018

Con la raccolta porta a porta i maleducati gettano rifiuti dove capita La città delle discariche Dai materassi in centro ai sacchetti in periferia


Quei maleodoranti e antiestetici cassonetti stanno sparendo dalle strade: la città è oggettivamente più bella. Ma la raccolta porta a porta non è servita a cancellare la maleducazione: secondo un famoso motto popolare, c'è chi nasconde la polvere sotto i tappeti; in questo caso, gli incivili inventano discariche dove possono abbandonare i loro rifiuti lontani da occhi indiscreti.
LA SITUAZIONE Non importa che sia centro o periferia, zone abitate o terreni all'aperto: appena viene abbandonato un rifiuto irregolarmente, quella zona viene invasa da altra spazzatura. È il caso, per citare una zona centrale (e meta di tanti turisti), della Marina: in quel quartiere i cassonetti non sono ancora scomparsi. Capita, così, che chi arriva da altre zone della città in cui è già in funzione la raccolta porta a porta, scarichi i rifiuti nei cassonetti che si riempiono all'inverosimile: uno spettacolo quotidiano in via Dettori e in via Mercato Vecchio.
IL CENTRO Una situazione che si ripropone anche a Villanova: i cassonetti della parte bassa di via XXIV maggio sono sempre pieni sino all'orlo (per colpa anche di esercenti che li usano violando le regole del conferimento). Addirittura, i contenitori più piccoli finiscono per occupare il marciapiedi. Ma la presenza dei cassonetti non è indispensabile per la creazione di una discarica: il portico con le scale che univa via dei Genovesi con via Lamarmora è chiuso al passaggio dei pedoni; è diventato un punto in cui viene buttato qualunque tipo di rifiuto. Va meglio, tutto sommato, a chi passa all'angolo tra vico V San Giovanni e via San Giacomo, invece, sembra essere diventato la discarica dei materassi: quasi ogni giorno, ne appare uno.
I QUARTIERI RESIDENZIALI Niente, comunque, rispetto a quello che si è visto in via Caboni: cinque materassi sono stati sistemati davanti all'ingresso di un condominio elegante. «Sono rimasti lì almeno venti giorni», racconta Carlo Manca, un cittadino che, armato di macchina fotografica, immortala le discariche cittadine. «Perché», spiega, «molti amministratori parlano con orgoglio di alte percentuali sulla raccolta differenziata. È vero. Ma, poi, dove finiscono gli altri rifiuti?».
LE PERIFERIE In passato, prima della partenza della raccolta porta a porta, la spazzatura proveniente dai centri dell'hinterland, finiva nei cassonetti cagliaritani. La dimostrazione arriva, per esempio, dalle strade di accesso a Pirri: i cassonetti che prima venivano usati solo dai residenti, ora ricevono anche rifiuti esterni. E, intorno a questi contenitori, si creano mini discariche. In realtà, nascono anche dove non ci sono più i cassonetti: a Mulinu Becciu dove, tutto sommato, la raccolta porta a porta funziona, qualche maleducato continua a lasciare la propria spazzatura proprio nei punti in cui, in passato, c'erano i raccoglitori. A Sant'Elia, invece, una colonia felina nei pressi di piazza Maria Callas accoglie rifiuti di ogni genere (ed emana odori insopportabili).
LE AREE APERTE Discariche che scompaiono e riappaiono regolarmente. Come quella domenicale del mercatino di viale Trento: tanti oggetti restano invenduti. E rimangono lì. Ma ci sono anche vere e proprie discariche a cielo aperto, come quella del campo tra San Bartolomeo e Sant'Elia. A due passi dall'ospizio delle mercedarie, vengono abbandonati soprattutto inerti; oggetti che, raccogliendo l'acqua, diventano incubatrici di zanzare.
Marcello Cocco