Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Pirri, la Regione ha cambiato idea ma per le torri i tempi saranno brevi»

Fonte: L'Unione Sarda
8 agosto 2018

VIA MONTECASSINO. L'assessora Ghirra assicura rapidità per l'esame della lottizzazione Ambu

 

 

«Il nostro impegno è quello di istituire la pratica nel più breve tempo possibile». Regione e Soprintendenza hanno stoppato l'iter della lottizzazione Ambu, accogliendo le perplessità della maggioranza. L'assessora all'Urbanistica Francesca Ghirra spiega che succede in quel vuoto urbano tra Monreale e l'Asse mediano a Pirri dove dal 1985 stanno per sorgere dei palazzi. Il progetto è rimasto per anni chiuso in un cassetto, nel 1997 ha avuto un'accelerata per poi tornare nell'ombra ed essere travolto dalla crisi del settore immobiliare.
IL RITORNO IN AULA Negli ultimi anni i proprietari hanno ripreso in mano la questione dopo un'improvvisa accelerazione era arrivato lo stop in Consiglio comunale con l'assessora Ghirra e la commissione Urbanistica che avevano deciso di sospendere la pratica e chiedere alla Regione se quel vecchio progetto, che aveva già ricevuto pareri favorevoli, poteva essere modificato. L'opposizione ne aveva fatto un caso politico mentre dall'Urbanistica regionale era arrivata una dura risposta: le richieste della maggioranza erano state respinte. Ora, invece, gli stessi uffici di viale Trieste hanno sposato la linea del Comune ammettendo che è passato troppo tempo da quando è stato concepito il progetto ed è ora necessario modificarlo. Sulla stessa linea, con indicazioni ancora più dettagliate, si è espressa la Soprintendenza.
IL NUOVO ITER «Non appena ricevute le comunicazioni abbiamo fatto un incontro con proprietari e progettisti per esaminare le prescrizioni ricevute - spiega l'assessora Ghirra -. Il nostro impegno è quello di istruire la pratica nel più breve tempo possibile in pieno accordo con Regione e Soprintendenza. Non appena avremo l'ok di tutte le parti interessate e il progetto definitivo lo porteremo in Aula, spero non appena riprenderanno i lavori a settembre». I progettisti sono rimasti spiazzati dalle prescrizioni arrivate da Regione e Soprintendenza e ora la palla torna nelle loro mani per ritoccare le carte. «Spero che capiscano che va tutto a vantaggio loro - spiega l'esponente della Giunta Zedda -: se realizzano un intervento al passo coi tempi che si inserisca meglio nel contesto credo potranno solo trarne vantaggio».
COMMISSIONE URBANISTICA «Questo piano, risalente a oltre trent'anni fa, è stato uno dei progetti più approfonditi in commissione, con la consueta trasparenza e serietà con cui trattiamo ogni pratica di trasformazione della nostra città - spiega il presidente Matteo Lecis Cocco Ortu -, ora i privati stanno lavorando per rimodulare il progetto seguendo le modifiche richieste che andranno a favore degli stessi proponenti privati che con un intervento migliore avranno una maggiore facilità a vendere e rientrare del loro investimento».
CAMBIO DI ROTTA In questa vicenda spicca la retromarcia fatta dagli uffici dell'Urbanistica regionale, che nei mesi scorsi facevano la voce grossa col Comune per poi cambiare idea e dire che le preoccupazioni di palazzo Bacaredda erano legittime. «Appare alquanto strano che il servizio Tutela del paesaggio esprima due pareri diversi a distanza di breve tempo sul medesimo argomento - attacca il capogruppo di Forza Italia Stefano Schirru -. Questi contorti e incoerenti iter burocratici allontanano gli imprenditori dalla città e contribuiscono a creare disoccupazione». Da pirrese Schirru difende a spada tratta il progetto previsto tra via Montecassino, via Segurana e via Su Planu. «L'intervento presentato dagli Ambu è più che strategico per la riqualificazione della zona interessata e per l'intero quartiere: tutela l'ambiente perché si edificherà solo per un quinto della superficie».
Sul cambio di opinione della Regione interviene Francesca Ghirra. «È corretto che se un Ente si rende conto che una cosa si può migliorare, riveda le sue posizioni. C'è da dire che, nel frattempo è anche cambiato il dirigente - spiega l'assessora all'Urbanistica - è capitato anche noi, più volte: per il Piano particolareggiato del centro storico ci hanno fatto fare la Vas, dopo che per cinque volte ci avevano detto che non era necessaria».
M. Z.