Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stasera il cantante e chitarrista brasiliano sarà in concerto alle 21 all'Exma di Cagliari

Fonte: L'Unione Sarda
2 agosto 2018

Toquinho, ovvero la vita
come arte dell'incontrarsi

 

P roprio così: la vita è l'arte dell'incontro, come diceva Vinicius de Moraes. Citazione abusata, sì, ma che per Toquinho, calza sempre alla perfezione. Il popolare cantante e chitarrista brasiliano, arriva oggi alle 21 all'Exma di Cagliari per un concerto (data unica in Sardegna) organizzato dal Bflat Jazz Club di Marco Tullio Coco. Con l'artista di San Paolo, a veleggiare tra bossanova e samba, ci saranno Itaiguara Brandao al basso, Mauricio Zottarelli alla batteria e l'ottima Greta Panettieri, cantante nata a Roma, ma di origine sarde (i nonni erano di Monserrato), che il 7 e l'8 sarà ospite di Time in Jazz con il suo gruppo. «Greta è fantastica. Ha una grande musicalità ed è molto portata per la musica brasiliana», dice Toquinho, che a Cagliari non si esibisce dal '92.
Cosa farà ascoltare stasera?
«Ripercorrerò le tappe più importanti della mia storia, ricordando gli artisti brasiliani per me più importanti Inoltre farò anche una parte strumentale. Non suono qui da tanto tempo e purtroppo rimarrò solo un giorno. Spero comunque di ritrovare qualcuno dei tanti amici che un tempo avevo in Sardegna».
Lei ha collaborato con Jobim, Joao Gilberto, Baden Pawell e tanti altri, ma soprattutto con de Moraes: quale è stata la sua lezione più importante?
«Anche se non c'è più, Vinicus continua a darmi lezioni ancora oggi. Per quello che ha fatto con la musica, per come ha vissuto, per le lezioni di libertà e amore. La sua poesia continua a guidarmi».
Un tempo c'era più collaborazione tra i musicisti brasiliani?
«Penso che sia più o meno lo stesso. La musica unisce molto anche le nuove generazioni».
Chi sono i nuovi gioielli della musica brasiliana?
«Il Brasile è ricco di talenti. Fare un nome specifico, vorrebbe dire fare un torto ad altri. Penso però che quella di oggi, non sia una generazione fortunata come la mia, che ha espresso Buarque, Gilberto e altri grandi nomi».
Che rapporto ha con il tempo che passa? È nostalgico?
«Sono amico della vita. Mi trovo in buona salute, studio chitarra tutti i giorni. Vivo il presente».
Dopo gli anni del boom economico e della speranza, il Brasile ha imboccato il tunnel della recessione e della sfiducia nelle istituzioni. Che effetto le fa vedere uno come Lula, recluso da aprile dalla Polizia federale?
«Ci sono dei segnali di ripresa anche a livello economico e inoltre si sta facendo giustizia nei confronti di gente prima intoccabile. Sta avvenendo quello che in Italia c'è stato tanti anni fa con Mani Pulite».


Carlo Argiolas