Rassegna Stampa

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Offensiva contro la legge Urbanistica: “Basta con il cemento sulle coste”

Fonte: web sardiniapost.it
24 luglio 2018

Offensiva contro la legge Urbanistica: “Basta con il cemento sulle coste”

La posizione era già nota. Ma ora, con il ddl sull’Urbanistica che sembra sempre più vicino all’ingresso in Consiglio regionale, il no, se possibile, è ancora più forte. Maria Antonietta Mongiu, portavoce e promotrice del gruppo di lavoro “Materiali per un’urbanistica sostenibile” lo ha ribadito questa mattina in conferenza stampa. “Non è vero che la Sardegna vuole questa legge. Come è possibile che ancora oggi si debbano contrattare metri cubi e metri quadri quando abbiamo 280mila case vuote sulle coste?”. La proposta è il perfezionamento del Piano paesaggistico regionale del 2006.

“Il Ppr capitalizzava le istanze di un’intera generazione che scopriva il valore delle terra e del paesaggio, era un documento di sviluppo della Sardegna – ha spiegato l’ex assessora alla Cultura della Giunta Soru, che varò il Ppr -. Sarebbe auspicabile l’estensione del Piano paesaggistico a tutta la Sardegna: senza differenze tra isola dell’interno e l’isola delle coste. Non vogliamo due Sardegne”.

A dare manforte a Maria Antonietta Mongiu, tra gli altri, l’ex presidente del Tar Sardegna Paolo Numerico. “Questa legge – ha esordito – è contro una norma, diciamo così, di super costituzione: ci sono evidenti contraddizioni. Bisogna difendere le coste: sono le più belle del mondo”. Al gruppo di lavoro partecipano studiosi, dirigenti e funzionari della pubblica amministrazione, tecnici, ambientalisti, amministratori, intellettuali. Le possibili conseguenze del ddl? “Tornerebbero in pista le betoniere entro i 300 metri dal mare – denunciano i contrari alla nuova legge – contro il buon senso e l’opinione pubblica, contro le indicazioni, nazionale e internazionale, sul consumo di suolo”.

Nel mirino la Regione. Da qui 10 domande da girare “con l’auspicio che quanto abbiamo prodotto fin qui convinca i nostri consiglieri a riscrivere dalle fondamenta il disegno di legge non prima di aver esteso il Ppr a tutta l’isola”. Quesiti molto tecnici. Il primo è in qualche modo emblematico: “Sa il Consiglio regionale se i sardi condividono il ddl e che non è frutto di un processo partecipato?”.