Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nuovo stadio, il centrodestra accelera

Fonte: L'Unione Sarda
20 luglio 2009

Sant'Elia. Dopo il nuovo riavvicinamento tra il sindaco Floris e il presidente del Cagliari Cellino

La maggioranza: «Aspettavamo la riconciliazione. Ora si vada avanti»

La coalizione che sostiene la Giunta spinge perché il progetto vada in porto rapidamente. Ad eccezione del Riformatore Lino Bistrussu.
«La strada è tracciata, ho detto sì ufficialmente al nuovo stadio, l'orologio parte da oggi». Così disse il 17 luglio del 2008, esattamente un anno fa, Emilio Floris al termine di un faccia a faccia con Massimo Cellino. Un incontro che sembrava aver messo fine all'ennesimo periodo di gelo tra i due. Sei giorni dopo, con un'azione fulminea, il Cagliari calcio formalizzò la “Proposta di intervento per la riqualificazione dello stadio Sant'Elia e la valorizzazione delle strutture di servizio connesse” e “l'istanza di assegnazione delle aree”. Due giorni dopo il Consiglio comunale approvò un ordine del giorno che impegnava il sindaco «a porre in essere entro il 30 settembre gli atti di competenza al fine di stipulare una convenzione con il Cagliari calcio per la costruzione di un nuovo stadio».
Floris non rispettò quell'impegno e Cellino ai primi di ottobre gli inviò una lettera: «Non farò più lo stadio, visto che nulla è stato fatto. Dopo sette anni ringrazio e saluto, senza polemiche. Lo farò altrove, quando avrò meno preoccupazioni per la squadra». Seguì il solito inverno gelido.
PARTITA RIAPERTA Giovedì, come se l'orologio si fosse rotto, i due sono tornati allo stesso punto: «Accordo tra Floris e Cellino, nuovo stadio entro il 2010», ha titolato l' Unione . Sarà la volta buona? I bene informati azzardano un sì.
LE REAZIONI La maggioranza ripete i commenti di un anno fa e spinge quasi compatta perché il progetto vada in porto rapidamente. Ad eccezione del Riformatore Lino Bistrussu. «Ribadisco ciò che dico da sempre: sono contro la gratuità del diritto di superficie. Se il Cagliari vuole l'accordo paghi, come ha fatto la Juve, visto che quell'area vale 50 milioni. Su queste basi trovare una soluzione non è impossibile, magari facendo sì che il Comune abbia lo stadio per i grandi eventi e si prenda gli incassi». Una posizione diversa da quella del suo gruppo che è «favorevole al nuovo impianto, ferma restando l'attenzione agli aspetti contrattuali», spiega il numero uno Giorgio Angius. «Naturalmente vogliamo che le attività commerciali siano solo legate allo sport e all'intrattenimento e che il Comune possa fruire dell'impianto 365 giorni all'anno anche per eventi non sportivi. Riteniamo che il vantaggio che ne trarrebbe la città possa costituire l'auspicato e necessario beneficio pubblico».
SÌ ANCHE DI AN Via libera anche da Alleanza nazionale: «Aspettavamo questa riconciliazione e la accogliamo con soddisfazione perché scorre sul binario indicato dal consiglio un anno fa», osserva Alessandro Serra, leader del gruppo. «Per noi realizzare un nuovo stadio è fare l'interesse pubblico. Il Sant'Elia andava bene quando l'alternativa era la radio, ora c'è la pay per wiew e se la gente non può vedere la partita comodamente se ne sta a casa». Insolitamente laconico il presidente della commissione urbanistica Massimiliano Tavolacci (Udc), da sempre tra i consiglieri più attivi sul nuovo stadio: «Apprendo dai giornali del passo avanti e sono contento. Faremo tutto ciò che possiamo fare perché il progetto si concretizzi». Soddisfatti Franco Masia ed Edoardo Tocco che il 7 luglio di un anno fa sollecitarono il sindaco a dire sì a Cellino: «Auspichiamo che si passi alla fase concreta dopo anni di discussioni. Quanto alla formula di concessione dell'area, ce la indicheranno i tecnici».
NO DEL PD L'opposizione resta contraria sia sul merito che sul metodo: «Novità? Mi pare che i due si siano semplicemente presi un caffè», sostiene Ninni Depau, capogruppo del Pd. «Noi non possiamo che attenerci agli atti consiliari, cioè a tre delibere che contengono varie ipotesi di ristrutturazione e a un ordine del giorno approvato dal Consiglio. Se ci sono novità il sindaco ritiri le vecchie delibere e ne porti in aula una nuova. Noi chiedevamo una commissione esterna che indicasse la strada da percorrere e siamo per la tutela di un patrimonio che vale 50 milioni di euro».
FABIO MANCA

18/07/2009