Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Telecamere puntate sull'Isola Videosorveglianza, il piano si estende a tutti i Comuni sardi

Fonte: L'Unione Sarda
9 luglio 2018

Pigliaru: copertura completata entro il 2020.

L'Anci: più tutelati gli amministratori Telecamere puntate sull'Isola Videosorveglianza, il piano si estende a tutti i Comuni sardi


Da tempo la Sardegna è la terra dove sindaci, consiglieri comunali, assessori e dipendenti della pubblica amministrazione sono nel mirino di decine di minacce e intimidazioni, entro il luglio del 2020 sarà la regione più videosorvegliata d'Italia. Merito di un protocollo del 2015 tra Regione, Anci e Prefetture, degli accordi per la sicurezza sottoscritti a febbraio di quest'anno a Nuoro con l'allora ministro dell'Interno Marco Minniti. E merito dei due bandi con i quali la Giunta Pigliaru ha finanziato la sistemazione di telecamere connesse con la rete telematica regionale in tutti i 377 Comuni dell'Isola. L'ultimo, da 20,2 milioni di euro per la copertura di 267 Comuni, è stato illustrato ieri dal governatore con gli assessori regionali ad Affari generali ed Enti locali, Filippo Spanu e Cristiano Erriu. L'altro da 7 milioni è servito a finanziare i lavori in 110 centri, dei quali trenta hanno già concluso le opere.
IL PROGETTO «Oggi rispondiamo alla domanda di sicurezza forte che arriva da cittadini ed amministratori - ha detto il presidente della Giunta - garantendo sicurezza stiamo anche incastrando un nuovo tassello nella lotta allo spopolamento che caratterizza spesso i territori interessati dal fenomeno degli attentati». Spanu ha ricordato che il bando per i 267 Comuni «è a sportello e potranno partecipare tutti i Comuni in forma associata o singola; sarà pubblicato entro 30 giorni dall'assessorato e entro 120 giorni le amministrazioni dovranno presentare richiesta di finanziamento che sarà erogato nella sua interezza in una sola tranche».
LA SINERGIA «È la prima volta che Regione, sistema delle autonomie locali e forze di polizia mettono in piedi un sistema integrato di videosorveglianza che, con un adeguato incentivo economico, punta all'aggregazione dei Comuni - ha sottolineato Erriu - prevenzione dei reati di vandalismo contro il patrimonio pubblico e privato, di episodi di criminalità organizzata o di atti intimidatori contro gli amministratori locali e i cittadini sono alcuni dei principali obiettivi che ci siamo posti. È un progetto unico in Italia perché in nessun'altra regione tutti i Comuni sono legati in rete per garantire la pubblica sicurezza.
L'INVESTIMENTO L'assessore agli Enti locali ha anche posto l'accento sull'importanza dell'investimento sardo per la videosorveglianza, considerato che il Viminale per tutto il Paese ha stanziato 35 milioni complessivamente. Degli ultimi 20,2 milioni che la Regione è in procinto di utilizzare, 16 milioni 930mila euro, saranno comprensivi dell'integrazione alle associazioni-aggregazioni di Comuni che hanno ottenuto il finanziamento sul precedente bando, e 3 milioni 200mila euro serviranno per l'estensione della Rete Telematica Regionale. Non solo: 50mila euro saranno riservati al Comune di Macomer, dove entro sei mesi sarà operativo il Centro per la permanenza e il rimpatrio (Cpr) destinato all'accoglienza di migranti algerini. «In questi caso - ha precisato Spanu - la videosorveglianza sarà rafforzata principalmente nelle vie d'accesso al Marghine e nel quartiere del Cpr».
ANCI SODDISFATTA Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente dell'Anci e sindaco di Bortigiadas, Emiliano Deiana: «L'intervento necessario alla luce degli attentati agli amministratori locali che nel 2018 sono già nove, va di pari passo con quelli sul Reddito di inclusione sociale, il piano Lavoras e Iscol@, e come questi punta a non aumentare il malcontento soprattutto nelle piccole realtà, in ogni caso la direzione intrapresa è quella giusta». Alla presentazione del bando c'era anche il sindaco metropolitano Massimo Zedda: «I nuovi sistemi di sorveglianza costituiranno un disincentivo per gli atti intimidatori - ha osservato - ma non deve sfuggire che l'investimento riguarda la risposta a episodi che sono in calo, soprattutto se si fa un paragone con gli anni '80 e '90».
Roberto Murgia