Sono regolari le concessioni edilizie rilasciate dal Comune per tre palazzine Via Dei Falconi, è tutto ok Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso dei costruttori
Non è il giudice amministrativo a dover accertare la proprietà di un terreno, compito che spetta al giudice ordinario. Dunque era sbagliata la sentenza con cui il Tar nel gennaio 2017 stabiliva la titolarità privata di un'area adiacente a via Dei Falconi, all'angolo con via Astori, annullando di conseguenza le concessioni edilizie rilasciate dal Comune per la realizzazione sugli appezzamenti circostanti di tre nuove palazzine.
LA SENTENZA Così ha deciso il Consiglio di Stato, cui si erano rivolte le società costruttrici: la sentenza d'appello giudica «inammissibile il ricorso in primo grado», condanna al pagamento delle spese chi aveva intentato la causa amministrativa (alcuni vicini) e, di fatto, riporta la situazione allo stato iniziale. Le concessioni sono valide, gli edifici non corrono più il rischio di essere ritenuti abusivi e anche i contratti d'acquisto degli appartamenti sono in regola. Difficile vi possano essere ulteriori tappe giudiziarie, perché contro una sentenza del Consiglio di Stato si può fare “ricorso per revocazione” o in Cassazione, ma in questa seconda decisione parrebbero non sussistere errori di fatto o difetti di giurisdizione.
IL TERRENO Tutto ruotava attorno alla titolarità dell'area confinante con quella sulla quale dovevano sorgere le palazzine. Nel 2006 il terreno era stato considerato pubblico, così i proprietari di quelli adiacenti (da edificare) avevano chiesto la concessione edilizia. Il Municipio aveva dato il via libera, subordinandone però l'efficacia alla «sistemazione» di quel piccolo appezzamento: i costruttori dovevano asfaltarlo e farci arrivare gli impianti elettrico, idrico e fognario.
IL RICORSO Gli eredi dei proprietari del terreno conteso però avevano impugnato la decisione sostenendo che il Comune non aveva dimostrato di essere titolare dell'area. Il Tar aveva dato loro ragione e bocciato la tesi degli avvocati Marcello Vignolo e Massimo Massa (che tutelavano le società costruttrici), secondo cui il Tribunale amministrativo era “fuori giurisdizione”: solo il giudice ordinario può accertare chi siano i proprietari. I giudici invece avevano stabilito la «mancanza della prova dell'acquisto della proprietà da parte del Comune di Cagliari», accolto il ricorso e provocato l'annullamento delle concessioni edilizie.
IN APPELLO Sentenza contro la quale i legali Vignolo e Massa (per le società Sarda Casa srl e Immobiliare Falconi srl) e i loro colleghi Sebastiano Ghigino e Renato Margelli (per la Città Nuova srl), Benedetto Ballero e Nicola Melis (Costruzioni Puddu srl) avevano fatto ricorso al Consiglio di Stato. Vincendo. Ora resta una sola strada a chi ha perso: una citazione davanti al giudice ordinario che accerti la reale proprietà del terreno. Se il Tribunale facesse sue le tesi dei vicini, però, potrebbe concedere loro solo un indennizzo.
Andrea Manunza