Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Case popolari, spacciatori sfrattati Sequestrati gli appartamenti dopo la maxi operazione antidroga

Fonte: L'Unione Sarda
19 giugno 2018

VIA TIMAVO.

I carabinieri ieri mattina hanno eseguito il provvedimento firmato dalla giudice

Case popolari, spacciatori sfrattati Sequestrati gli appartamenti dopo la maxi operazione antidroga 

L'assessora comunale con delega all'Edilizia popolare, Luisa Anna Marras, subito dopo il blitz antidroga dello scorso maggio nelle palazzine delle case parcheggio di via Timavo aveva assicurato: «Avvieremo tutte le procedure per chiedere che gli assegnatari decadano, come avvenuto in passato». Così ieri mattina i carabinieri sono tornati nel quartiere di Is Mirrionis per eseguire il sequestro, disposto dalla gip Lucia Perra, di tre case comunali trasformate in centrali dello spaccio, come emerso nell'inchiesta ribattezzata “Grande fratello”. Potranno così essere consegnate a tre nuove famiglie bisognose. Tre assegnatari, accusati di spaccio e finite al centro delle indagini sfociate in quattordici arresti, sono stati sfrattati: hanno dovuto sgomberare le case e portare via tutto. Per ora hanno trovato ospitalità dai parenti.
I SIGILLI La legge parla chiaro: chi usa le case popolari per attività illecite perde il diritto di viverci. I militari della stazione di Sant'Avendrace, al comando del luogotenente Piero Meloni e coordinati dal tenente Stefano Martorana, hanno notificato il provvedimento ai tre assegnatari degli alloggi, oramai decaduti in conseguenza dell'inchiesta antidroga. Sono stati messi i sigilli agli appartamenti (tutti in via Timavo 94B) ai piani rialzati della palazzina “C” (di Valentina Tedde, arrestata un mese) ed “E” (assegnata ad Antonio Tedde, ritenuto dagli inquirenti uno degli organizzatori dello spaccio nella piazza), e all'abitazione al secondo piano dell'edificio “B” (di Giuseppina Porrà, finita al centro di un'altra inchiesta). I carabinieri hanno consentito agli oramai ex inquilini di portare via i mobili e tutti i loro beni dagli appartamenti. Le famiglie sfrattate hanno poi trovato una sistemazione, provvisoria, dai loro parenti. Un'altra casa parcheggio, sequestrata diversi mesi fa, veniva utilizzata come deposito dall'organizzazione: i sigilli erano stati violati. Per questo il Comune ha murato l'abitazione in attesa di una nuova assegnazione. È possibile che a breve ci possano essere ulteriori provvedimenti. Arma e amministrazione comunale sono in stretto contatto.
TIMORI E PAURA «Come assessorato», aveva spiegato la Marras dopo gli arresti, «possiamo fare una segnalazione all'ufficio competente che poi dovrà avviare la pratica con la richiesta di sgombero e scorrere le graduatorie a favore dei beneficiari che sono in lista d'attesa». Dunque, con il sequestro e lo sgombero, almeno quattro abitazioni potranno trovare un nuovo assegnatario. Nella speranza che non avvenga come alcuni mesi fa. Gli impiegati dell'ufficio per l'Edilizia popolare avevano ripreso a scorrere la graduatoria per assegnare alcuni appartamenti ma avevano fatto i conti con una situazione imprevista: settanta assegnatari avevano rifiutato di andare a vivere nelle strade dello spaccio. Due anni fa alcuni loro predecessori più coraggiosi erano stati costretti a fuggire dal quartiere. Le famiglie convocate per la consegna delle chiavi di un appartamento da 41 metri quadrati affacciato sulla Scala B di una palazzina di via Timavo erano state cacciate in malo modo da alcune persone che ne avevano rivendicato la proprietà urlando: «Quella casa è nostra, l'abbiamo pagata cinquemila euro».
L'ULTIMO BLITZ Un mese fa, nell'ultima incursione dei carabinieri, erano finiti in manette in quattordici. All'inchiesta, coordinata dal pm Rita Cariello, aveva contribuito anche un pentito. «Is Mirrionis come Scampia», aveva detto l'ex camorrista campano diventato collaboratore di giustizia. Tra il 2014 e il 2015, per cinque mesi, Mario Centanni (sfuggito l'anno scorso a un agguato) aveva frequentato le palazzine di via Timavo per comprare la droga dall'organizzazione poi sgominata dai carabinieri. Nel periodo trascorso a Cagliari, sottoposto a protezione, era un assiduo consumatore di hascisc. Più volte al giorno si presentava in via Is Mirrionis 94/B: esperto del settore, «per il suo trascorso criminale specifico» - ha scritto la gip - conosceva a fondo «la piazza dello spaccio di Scampia e l'ha paragonata a quella di Is Mirrionis». In appena due ore aveva contato anche 150 acquirenti, molti minorenni.
Matteo Vercelli