Rassegna Stampa

Il Sardegna

L'atto d'amore di Lina

Fonte: Il Sardegna
15 luglio 2009

Al Lazzaretto per “La Notte dei Poeti”

Un accorato e intimo racconto. La Sastri porta in scena “La casa di Ninetta” dedicato alla madre. E sui tagli alla cultura: «Vanno aiutati i giovani di talento». di Anna Brotzu

La voce è la più sincera espressione dell’anima perché dalla voce si possono capire tante cose che le parole nascondono» racconta Lina Sastri, protagonista stasera e domani alle 21.30 al Lazzaretto di Sant’Elia per “La notte dei poeti” organizzata dal circuito CeDAC con le note autobiografiche de La casa di Ninetta.
L’ARTISTA partenopea, straordinaria interprete della cultura di una “città sorprendente, bellissima e spietata come Napoli” torna nell’Isola con uno spettacolo ispirato alla figura della madre: un racconto privato in cui i ricordi di una famiglia s’intrecciano alla storia, ritratto corale di un universo femminile dove “l’uomo, impossibile, è presente, a volte, come una condanna, o un destino immutabile”. Svela l'attrice: «Questo testo non nasce per il teatro, è un romanzo breve (il libro edito da Marsilio sarà presentato a settembre) frutto di una scrittura intima, di getto, senza pause o correzioni, in cui si parla di Napoli, di solitudine e d’amore, di giovinezza e vecchiaia, e un po’ della mia vita. La protagonista è una donna straordinaria, come sono forse tutte le madri: Ninetta, ma il suo vero nome era Anna, mia madre. L’ho scritto in tre giorni dopo la sua morte, è un atto d’amore, un pensiero dedicato a lei, e anche se affronta il tema della malattia, l’Alzheimer, spero e confido dia un messaggio di speranza». Di un’esistenza e una carriera intensa fra teatro e cinema, l’attrice e cantante che nella prossima stagione sarà ancora Filumena Marturano, rammenta: «Son stata fortunata, nella mia vita artistica ho incontrato persone eccezionali che mi hanno dato tantissimo, come Eduardo e Peppino De Filippo e Patroni Griffi, Nanni Loy per il cinema, Roberto De Simone per la musica; alcuni purtroppo se ne sono andati, ad altri, come Pugliese e Rosi, son ancora legata». Prossimamente sul grande schermo nel nuovo film di Tornatore, Baaria, il futuro le riserva nuovi appuntamenti con l’universo delle sette note: «La musica è un dono, arriva prima della parola nel comunicare le emozioni; e presto tornerò a cantare la mia terra». A proposito dei famigerati tagli al Fondo Unico per lo Spettacolo, Lina Sastri si sente una voce fuori dal coro: «È evidente che la cultura debba essere accompagnata dal governo, è l’espressione politica di un Paese, deve essere tutelata e sostenuta. Però gli aiuti alla cultura hanno portato anche molta confusione, e la sopraffazione da parte dei più forti rispetto ai più deboli che pure avevano qualcosa da dire. Penso che vadano aiutati i giovani che non hanno la possibilità di far arrivare le loro opere alla gente, ma per ciò che si appoggia al mercato, credo si debba far valere la qualità, lasciando che sia il pubblico a scegliere, senza mai tradirlo: diamo luce alla gente ché son tempi così bui».¦