Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il 21 luglio in concerto alla Fiera di Cagliari Ian Anderson Jethro Tull forever

Fonte: L'Unione Sarda
29 maggio 2018

Il 21 luglio in concerto alla Fiera di Cagliari Ian Anderson
Jethro Tull forever 

T ira un vento d'addio tra i grandi maestri: Joan Baez, Paul Simon, Elton John, Ozzy Osbourne, Neil Diamond, hanno annunciato l'abbandono dalle scene. Dovremo quindi rassegnarci a non vederli più sul palco, anche se non tutti quelli della vecchia guardia intendono arrendersi al tempo che passa. Ian Anderson, ad esempio, fondatore dei mitici Jethro Tull, prestigiosa griffe del rock progressive (tra le stagioni musicali più belle del secolo scorso che innescò una straordinaria rivoluzione culturale),è tra coloro che non ritiene conclusa la propria avventura nel mondo della musica. Il 21 luglio approda alla Fiera Campionaria di Cagliari per l'unica tappa in Sardegna organizzata da Vox Day incastonata nel 50th Anniversary Tour, giro planetario di concerti che festeggia 50 anni di storia della famosa band progressive inglese, di cui oggi resta l'unico sopravvissuto, e che da qualche anno schiera John O'Hara alle tastiere, Florian Opahle alla chitarra, David Goodler al basso e Scott Hammond alla batteria. Sì, avete letto bene: Fiera Campionaria e non Arena Sant'Elia. Ma il cambio, spiega l'organizzazione, «non dovrebbe comportare contrattempi per chi ha già acquistato i biglietti in platea». Vox Day ha infatti provveduto a ridistribuire i posti nella nuova piantina, rispettando quanto più possibile le posizioni previste per l'Arena Sant'Elia: «Le variazioni riguardano la sola platea, non i posti in tribuna centrale e tribuna disabili. Per evitare comunque ogni eventuale disguido, gli spettatori già in possesso dei tagliandi sono invitati a verificare la disposizione dei posti assegnati sulla nuova pianta all'indirizzo www.studiout.it/voxday/pianta-arena-in-fiera.pdf». Chi non fosse soddisfatto del nuovo posto, «ha tempo fino all'11 giugno per chiedere il rimborso». La nuova piantina della Fiera è valida anche per la prevendita che prosegue online e nei consueti punti vendita.
Un tour che, come ci racconta Anderson, «vuole anche celebrare tutti i 33 membri della band che negli anni hanno onorato i nostri ranghi, musicisti che hanno portato talenti, abilità e stili, nei concerti e in sala di registrazione».
È trascorso infatti mezzo secolo, da quando il flautista e cantante scozzese fondò il gruppo con Mick Abrahams, Gleen Cornick, Clive Bunker, dando vita a un progetto ambizioso basato su scelte estetiche singolari che ruotava intorno al flauto. Proprio mentre tastiere e mellotron conquistavano gli amanti del nuovo suono romantico progressivo. Il successo nel pubblico fu immediato, e tanti premiarono quel mix di composizioni classiche e ballate scozzesi, rhythm'n'blues e vellutato jazz di rolandkirkiana memoria, hard blues e hard rock, che trovò il suo apice negli album “Aqualung” e “Thick as a brick” (vero e proprio concept-album che segnò la strada maestra del rock progressive, dove l'unica traccia girava sulle due facciate del 33 giri), attraverso cui la band impose in maniera definitiva le proprie idee musicali, finendo così per conquistare anche le platee americane, in principio scettiche, ma dopo un po', rapite da un suono così diverso da quello dei gruppi statunitensi, tanto che, all'alba degli anni Settanta, nessuno riuscì a resistere alle fascinazioni retrò provenienti dall'Inghilterra. Mentre il rock americano ripiegava su se stesso, trasformandosi, per volere delle major, in pop mainstream, quello inglese andò in senso contrario, liberandosi proprio dal peso pop, cosa che rappresentò la carta vincente del progressive.
Carlo Argiolas