Rassegna Stampa

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Giornata del Cuore a Cagliari: salvare una vita si deve, apprendere a salvarla si può (Luigi Cadeddu

Fonte: web Ad Maiora Media
24 maggio 2018

Giornata del Cuore a Cagliari: salvare una vita si deve, apprendere a salvarla si può (Luigi Cadeddu)


L’arresto cardiaco improvviso colpisce ogni anno una persona ogni mille. Oltre 65.000 morti l’anno in Italia, il 70% con testimoni che non hanno saputo praticare nemmeno il massaggio cardiaco.


In Sardegna circa 900 persone l’anno. Più di 1.000 giovani sotto i 35 anni. Improvvisamente e senza nessun segnale, il cuore impazzisce, generando la perdita di coscienza e l’apnea. Questa malattia, non fa distinzioni, colpisce giovani e anziani. Anche atleti, come nel caso della tragica morte nel 2013 di Piermario Morosini, il calciatore del Livorno, Marc-Vivien Foe, Miklos Feher, Domingos Gomes, il nuotatore norvegese Dale Oen. Uno dei primi casi che ha avuto eco nella stampa italiana ha interessato Flavio Gagliardini, capocannoniere del Civitavecchia, accasciatosi a terra il 27 ottobre 2015 durante un allenamento, senza aver mostrato segni particolari di malessere fisico nei giorni precedenti. In suo onore, è sorta una onlus che ha festeggiato il “Bomber day” e ha raccolto mille tessere in due mesi fra i giocatori di serie A e B, ‘orientata’ al verso del calcio giovanile. Nella pallavolo, il decesso di Vigor Bovolenta (25 marzo 2012), giocatore di 37 anni che aveva deciso di passare dalla serie A alla serie B2. A marzo 2018, il decesso di Davide Astori alcune ore prima della partita ad Udine, che ha fatto rinviare tutte le partite del campionato italiano.

 

Il rischio principale collegato alla mancanza di soccorso, in questi casi, è il danno anossico cerebrale, importante è la tempestività dell’intervento: dall’inizio dell’arresto cardio-circolatorio, mediamente le probabilità di sopravvivenza diminuiscono del 7-10% ogni minuto; già dopo 9-10 minuti, in assenza di Rcp (Rianimazione cardio-polmonare), è molto difficile se non impossibile sperare il recupero del danno anossico cerebrale definitivo, ma i primi gravi danni al cervello si riscontrano già dopo quattro minuti di mancanza di ossigeno. La defibrillazione precoce può salvare la vita dello sfortunato colpito dall’arresto cardiaco improvviso. La defibrillazione è efficace se è somministrata in pochissimi minuti e risulta tanto più efficace se il primo soccorritore (first responder) attua le manovre di rianimazione cardiopolmonare (Bls). Dove i progetti di defibrillazione precoce hanno successo, esiste una cultura radicata riferita al ‘basic life support’ o rianimazione cardio-polmonare (i non esperti parlano erroneamente di massaggio cardiaco).

 

La rianimazione cardio-polmonare è un’importante passaggio tecnico e culturale che permette di sviluppare con efficacia progetti di defibrillazione precoce. In occasione della “Giornata del cuore”, il prossimo 9 giugno 2018, nei locali della Fiera campionaria (viale Diaz) di Cagliari, dalle 8,30 alle 13,30, si terrà un evento formativo gratuito, organizzato da Hsf Italia e dalla Società scientifica Irc comunità, con istruttori nazionali: le persone verranno formate alle manovre di rianimazione cardiopolmonare. Importante se fossero giovani, studenti, atleti, forze armate e forze dell’ordine, ma qualsiasi persona in grado di attivarsi immediatamente per fornire, in caso di emergenza, un adeguato primo soccorso e diventare ‘first responder’. Il progetto si basa sulla formazione diffusa della rianimazione cardiopolmonare e la rimozione del corpo estraneo dalle vie aeree, sia adulto che pediatrico, ed un approccio al primo soccorso. L’obiettivo del progetto prevede la creazione di ‘first responder’ tra i cittadini, la diffusione della cultura del fare e fare bene per prendersi cura e successivamente la formazione di operatori Dae di comunità.

Per aderire, inviare, entro il 3 giugno, una mail (hsf.masstraining@gmail.com) con il numero dei potenziale allievi ed il nome di un referente per l’organizzazione: “salvare una vita si deve, apprendere a salvarla si può”.