Rassegna Stampa

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Cagliari, ruspe in viaggio verso Medau su Cramu: “Ci accamperemo tutti in via Roma”

Fonte: web Castedduonline.it
7 maggio 2018

 


 


Di Paolo Rapeanu  5 maggio 2018

Pochi giorni alla demolizione delle case abusive nel rione all’interno del parco di Molentargius. Asse Procura-Comune, proprietari disperati: “Sarà una grande emergenza sociale, qui vivono anche malati terminali. Zedda conosce bene la situazione”
 


Il countdown verso le demolizioni di una decina di case a Medau su Cramu va avanti. Le abitazioni tirate su dopo il 1979, quando entra in vigore il vincolo di inedificabilità nell’oasi naturale di Molentargius, non possono essere condonate. Tradotto: il Comune guidato dal sindaco Massimo Zedda è pronto, insieme alla Procura, a far accendere i motori delle ruspe. Ma loro, gli abitanti del rione – circa 700 – non ci stanno e promettono battaglia. Ernesto Curreli, 60 anni, vive a Medau su Cramu dal 1985 ed è il presidente della Comunità degli abitanti: “C’è grande confusione legislativa sull’argomento, se la politica non si vuole esprimere magari con un provvedimento di carattere urbanistico”, cioè con quello che suona come un salvataggio in extremis, “il danno sociale sarà molto rilevante, ci accamperemo tutti in via Roma, sotto il palazzo del Comune”.
I condoni sono già stati rifiutati da anni, e dal servizio di Edilizia privata sono partite le lettere che fanno correre a doppia velocità il tempo per tutti quei residenti che vivono in una casa che ha un’età inferiore ai trentanove anni: “Qui vivono anziani, disabili, addirittura malati terminali. Non si tratta di ricchi ma di persone modeste, che hanno questa come loro prima e unica casa. Il sindaco Zedda conosce molto bene la situazione, così come è ben nota anche in Procura”, afferma Curreli, “stiamo valutando quali iniziative intraprendere, è certo che non resteremo fermi con le mani in mano”.