Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ruspe in arrivo per gli abusivi Il sindaco: nessun condono per chi ha costruito dopo il 1979

Fonte: L'Unione Sarda
4 maggio 2018

MEDAU SU CRAMU.

In Consiglio: «A rischio anziani e disabili. Molti di noi sono regolari»

Ruspe in arrivo per gli abusivi Il sindaco: nessun condono per chi ha costruito dopo il 1979 

L'ombra delle ruspe torna su Medau Su Cramu. Dopo le prime demolizioni del 2015 il destino sembra segnato per altre abitazioni realizzate nell'area diventata parte integrante del Parco di Molentargius. In questi giorni alcuni abitanti del quartiere stanno ricevendo il «preavviso di diniego dell'istanza in sanatoria», che lascia dieci giorni di tempo prima della chiusura della pratica e dell'ordinanza di demolizione.

IL DIBATTITO «Si tratta di situazioni complesse e molto diverse tra loro, ci sono circa 150 pratiche di condono inevase e ora si tratta di una decina di provvedimenti dell'Edilizia privata arrivati in accordo con la Procura della Repubblica per sentenze passate in giudicato», ha spiegato il sindaco Massimo Zedda in Aula rispondendo a un'interrogazione del consigliere Alessandro Sorgia. Una nutrita delegazione di residenti era presente in Consiglio comunale per sentire le parole del primo cittadino. La percezione passata negli anni è che in quella terra tra Cagliari e Quartu vivano soltanto abusivi che si sono impossessati di aree del parco. «In realtà molti di noi sono nati qui, altri ci abitano da 40 o 50 anni e fin da prima che fosse istituito siamo sempre stati i primi guardiani del parco – spiega un gruppo di residenti a Medau Su Cramu – ci sono tante situazioni in regola, altre con qualche irregolarità e alcune completamente irregolari, ma la politica non si può accanire su situazioni delicate come quella di due ottantenni che rischiano di finire in mezzo alla strada».

LE SENTENZE Tra anziani e famiglie con disabili sono tante le situazioni delicate. Non si tratta solo di abusivi che vivono nell'ombra, ci sono tanti cittadini che pagano i tributi comunali, ricevono la posta e sono regolarmente residenti in quelle abitazioni. Ma il susseguirsi di vincoli, sanatorie e false speranze negli anni hanno portato a una situazione confusa che i due Comuni interessati e l'Ente Parco faticano a gestire. «Una complessa vicenda amministrativa che ha visto il suo definitivo epilogo con tre sentenze, una della Corte Costituzionale nel 2006 e quelle della Corte di Cassazione civile e del Consiglio di Stato del 2015 – ha ricordato il sindaco ieri in Consiglio – sui manufatti realizzati dopo il 16 gennaio 1979 vale il vincolo di inedificabilità assoluta: non possono ottenere condono. Ma le ordinanze di demolizione, per contenziosi conclusi con sentenza passata in giudicato riguardano una decina di immobili».

TERRA DI NESSUNO Il rumore delle ruspe si avvicina e mentre gli interessati fanno gli ultimi, disperati, tentativi, i portavoce di tutti i residenti hanno ottenuto un appuntamento con il sindaco per fare chiarezza sull'intero quartiere e trovare soluzioni condivise per il futuro. Chi abita lì non è collegato alle fogne, percorre strade devastate dalle buche, allagate nei gironi di pioggia e polverose in quelli di sole. Il consigliere Sorgia ha sottolineato la totale assenza di illuminazione anche nella strada d'accesso al quartiere, via La Palma, e il sindaco ha spiegato che solo i primi due lampioni sono del Comune e gli altri si trovano all'interno di terreni dei Monopoli di Stato, ma ha garantito che chiederà un intervento per sistemare almeno l'illuminazione. Poca roba per i residenti, che sperano di salvare le loro case o di rilanciare l'intera zona. Anche se per gli immobili arrivati dopo il gennaio 1979 il destino sembra segnato. «Stiamo curando gli spazi vuoti con l'associazione Orti sociali a Molentargius – spiegano – se fosse messa a disposizione l'acqua potrebbe nascere un'oasi verde con aziende agricole e fattorie didattiche e non essere considerata solo una terra di abusivi».
Marcello Zasso