Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Accesso limitato? Parliamone» Spiagge, Bertolotti dice sì alle docce che recuperano la sabbia

Fonte: L'Unione Sarda
30 aprile 2018

Il sindacato balneari lancia l'allarme sull'erosione dei litorali e chiede rimedi efficaci «Accesso limitato? Parliamone» Spiagge, Bertolotti dice sì alle docce che recuperano la sabbia


Per l'imprenditoria legata al mare l'estate 2018 rischia di essere una tra le peggiori degli ultimi anni. E non perché non ci saranno i turisti (al contrario i numeri sono in continua crescita) ma perché è in pericolo un elemento fondamentale del turismo balneare: la sabbia. L'erosione marina resta sempre il primo nemico per le coste. Le file di ombrelloni si assottigliano insieme alle spiagge inghiottite dalle mareggiate. Come affrontare il problema? «In alcuni casi può essere opportuno prevedere il numero chiuso delle spiagge», spiega Alberto Bertolotti, vicepresidente nazionale del Sib, il sindacato italiano balneari, nonché presidente regionale di Confcommercio. «Non rappresenta certo la soluzione, ma in alcuni casi regolamentare l'accesso può rivelarsi un sistema valido per contenere il fenomeno dal momento che anche il grande affollamento può essere causa di erosione».
IL DIBATTITO Si torna dunque a parlare di spiagge a numero chiuso. La questione per la verità è aperta almeno da una trentina d'anni. Stavolta però non sono gli amministratori locali a ipotizzare interventi di limitazione dell'accesso agli arenili (Cala Biriola, nel golfo di Orosei, è stata lo scorso anno la prima in Italia a numero chiuso) ma gli stessi operatori che, nonostante abbiano l'interesse ad avere spiagge affollate, temono, senza uno stop all'erosione, di ritrovarsi domani con guadagni ridotti. «È un'ipotesi che potrebbe valere per alcuni casi, ma non rappresenta la soluzione», ribadisce Bertolotti. «In stretto accordo con l'assessorato regionale all'Ambiente la prima mossa sarebbe quella di fare delle opere di manutenzione ordinaria delle nostre spiagge», spiega il vicepresidente nazionale del sindacato balneari. «Da una parte dobbiamo farlo per evitare l'erosione, dall'altra per continuare a consentire lo svolgimento regolare delle attività economiche».
IL SETTORE Il settore balneare in Sardegna ha numeri importanti: 800 stabilimenti (compresi quelli delle strutture alberghiere), 3.500 lavoratori occupati stagionalmente (circa un migliaio quelli assunti a tempo indeterminato), per un fatturato annuo che oscilla intorno ai 120 milioni, che si traduce mediamente in circa 150mila euro per ogni stabilimento.
UNA SOLUZIONE Nessuno ha ricette magiche per contrastare il fenomeno dell'erosione delle coste. La Regione, dal 2014 a oggi, ha investito quasi venti milioni di euro, cercando di contenere il problema. Ma qualche risultato fin da subito si potrebbe ottenere. «Consentendo ai titolari degli stabilimenti di installare delle docce speciali», dove siano vietati saponi e detergenti, «che permettano il recupero della sabbia che rimane attaccata ai bagnanti e che invece oggi finisce negli scarichi fognari o nelle macchinette aspirapolvere». Giusto per avere un'idea della dimensione, basta dire che nella spiaggia di Su Giudeu (a Chia) ogni anno transitano circa 100mila persone. «Se immaginiamo che ognuna di loro possa portarsi via almeno cinque grammi di sabbia, e moltiplichiamo queste cifre, si comprende facilmente l'entità del problema», spiega Bertolotti.
Tra le richieste del Sib, che ieri ha organizzato un convegno dal titolo “Erosione e tutela delle coste in Sardegna”, c'è inoltre la necessità di «avere regole uniformi per l'applicazione del Piano di utilizzo dei litorali. La loro salvaguardia difende e aumenta i posti di lavoro dell'industria balneare che ormai, come nel caso del Poetto, produce reddito tutto l'anno».
LE NOVITÀ Con l'approssimarsi della stagione balneare, sta per scattare anche l'attività di controllo da parte di Guardia di Finanza e Nas. Tra le novità di quest'anno c'è anche l'obbligo di indicare gli allergeni per chi prepara panini o pasti nei locali davanti al mare (pena sanzioni fino a 10.000 euro).
Mauro Madeddu