In viale Trento sperano di incassare 21 milioni, 10 in meno rispetto al bando dello scorso luglio
Regione, beni all'asta con lo sconto Tanti lotti rimasti invenduti nelle gare precedenti: scattano i ribassi
La Regione ci riprova. E rimette all'asta la parte del patrimonio immobiliare che non è ancora riuscita a vendere. Già due le gare andate deserte. Ora siamo alla terza, in scadenza questa mattina. E gli sconti rispetto al prezzo della prima asta sono notevoli (ribassi sino al 20% come prevede la legge). Complessivamente si tratta di quindici lotti tra fabbricati e aree edificabili ubicati a Cagliari dai quali negli uffici di via Trento si aspettano di ricavare 21 milioni e 330 mila di euro. Circa 10 milioni in meno di quanto era stato ipotizzato nel primo bando preparato dai funzionari dell'assessorato Enti locali, finanza e urbanistica scaduto il 31 luglio dello scorso anno.
L'EX ASSESSORATO Tra i beni invenduti spicca l'ex albergo di piazza San Giovanni XXIII dove sino al 2016 erano ospitati gli uffici dell'assessorato al Lavoro. In una posizione strategica rispetto al centro, a due passi dal Teatro Lirico, oggi il prezzo base è di 9 milioni e 315mila euro, mentre un anno fa si partiva dalla cifra di 11 milioni e 940mila euro. Due milioni e mezzo di sconto dunque, anche se l'investimento resta mostruoso per qualunque privato soprattutto perché l'edificio - che lo si riconverta in hotel o lo si frazioni in appartamenti - ha comunque bisogno di costosi interventi di ristrutturazione.
LA VILLA A MONTE URPINU Al secondo posto come valore c'è la splendida villa con dependance in cui viveva il comandante dell'ex deposito militare di Monte Urpinu, circondata da un giardino di 3350 metri quadrati: il prezzo base è stato fissato in 4 milioni e 50mila euro, 440mila in meno di quanto occorreva l'estate scorsa.
LE PALAZZINE OCCUPATE Discorso a parte meritano le due palazzine ex Telecom di via Bainsizza, in cima al colle di Tuvixeddu e con vista sulla laguna di Santa Gilla. Si tratta di 14 appartamenti da 75 metri quadri ognuno (con cantine e garage) che da due anni sono state però occupate da dieci famiglie del movimento di lotta per la casa. A luglio scorso la Regione chiedeva un milone e 576mila euro, oggi ha ridotto le pretese a 1 milione e 420mila. Ma nonostante lo sconto è evidente che l'occupazione in corso rende l'affare meno appetibile per un investitore.
GLI ALTRI BENI Nell'elenco ci sono poi le aree ex Ersat di viale Monastir - divise in due lotti da 1 milione e 400mila e 1 milione e 448mila euro -, l'ex carcere minorile di Giorgino (il cui prezzo base è stato ribassato a un milione e 405mila euro) e l'ex complesso militare in località Fangario, composto da un'area di 9800 metri quadrati più 300 di fabbricato per il quale si parte dalla cifra di 805mila euro. La lista dei beni prosegue poi con una serie di appartamenti e uffici in via Bottego, in via Vittorio Veneto, via Dante e via Satta, mentre in via Caravaggio è in vendita per circa 550mila euro, pari a 180 euro al metro quadro, un lotto di 0,3 ettari ancora da frazionare che sorge nei pressi del Centro di Formazione professionale della Regione ed inserito nel Puc in zona G-I, cioè servizi generali con integrazione residenziale.
LA PROCEDURA Per poter partecipare alle aste è necessario versare una caparra pari al 2 per cento del valore dell'immobile e poi incrociare le dita. Le offerte sono segrete e devono essere superiori anche di un solo euro al prezzo posto come base d'asta. Per perfezionare il contratto ci sono poi tra i 60 e i 90 giorni di tempo dall'aggiudicazione del bene. Infine, una volta assegnato in via definitiva l'immobile, l'acquirente dovrà versare il 20 per cento di quanto pattuito 15 giorni prima della stipula del contratto di compravendita e il restante 80 per cento al momento della sottoscrizione dello stesso.