Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Produttività: ricompense per tutti

Fonte: L'Unione Sarda
9 aprile 2018

Il Comune spende 1 milione e 200mila euro all'anno per premiare le perfomance del personale

 

 

Ai dirigenti vanno in media 18mila euro, appena 385 ai dipendenti 

 

 

Al Comune di Cagliari i dirigenti incassano mediamente 18mila euro lordi all'anno in premi produttività, mentre ai dipendenti spettano le briciole: 385 euro a testa. Per gli uni e gli altri però il voto in pagella è ottimo e non c'è traccia alcuna di bocciati. È quanto emerge spulciando i dati sulle performance dei personale in servizio a Palazzo Bacaredda, capitolo di spesa che tradotto in soldoni pesa sul bilancio per oltre un milione e 200 mila euro all'anno.
I DIPENDENTI Nel 2016 (ultimo dato disponibile) ai dipendenti sono stati liquidati complessivamente 882mila euro in premi produttività, suddivisi tra performance individuali e organizzative. Per quanto concerne la prima voce sono stati valutati 1.290 impiegati sui 1.307 complessivi e a ognuno di loro sono toccati in media 385 euro in più, la seconda invece ha visto sottoposti a valutazione 462 lavoratori a cui è stato assegnato un incentivo ulteriore di 650 euro.
I DIRIGENTI Quanto ai 22 dirigenti la valutazione sulle performance è invece ferma al 2014, mentre per le annualità successive le pagelle sono ancora incomplete e dunque gli incentivi non sono stati liquidati. Il risultato non dovrebbe però discostarsi di molto da quello di quattro anni fa quando per i 23 dirigenti allora in carica, il Comune sborsò complessivamente 412mila euro - in media 18mila euro a testa - anche se con notevoli differenze: il migliore si portò a casa un bonus di 25mila euro, il peggiore appena 3mila.
IL SISTEMA DI VALUTAZIONE Il metodo di giudizio e successiva assegnazione degli incentivi è naturalmente diverso per dipendenti e vertici. Per i primi la valutazione è rimessa «ai dirigenti dei singoli servizi che si avvalgono, nel formulare i giudizi, del parere dei responsabili diretti dei valutati». Contro il verdetto si può fare ricorso a una commissione arbitrale composta dal direttore generale del Comune, dal dirigente del servizio personale e da un rappresentante sindacale o un legale nominato dal lavoratore.
TUTTI PROMOSSI Commissione cui probabilmente in pochi devono essersi rivolti dato che in una scala da 0 (insoddisfacente) a 10 (ottimo) il punteggio medio dei 1.290 dipendenti valutati per le loro performance individuali è stato di 9,23, mentre i 462 giudicati anche per le performance organizzative sono andati meno bene ma hanno comunque sfiorato l'8 in pagella (più che buono). E i dirigenti? Per loro il sistema di verifica della performance passa per il Servizio controllo di gestione e per il Nucleo valutazione - di cui fanno parte alcuni componenti esterni - che devono verificare «i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi prefissati» e «le modalità di conseguimento», anche se poi l'approvazione definitiva spetta al direttore generale e alla giunta. Risultato: nel 2014 tutti e 23 i dirigenti del Comune avevano superato di almeno il 60% gli obiettivi prefissati a inizio anno.
I DUBBI Insomma, trovare un dipendente o un dirigente dallo scarso rendimento - a Cagliari come altrove - sembra una rarità assoluta e al di là delle cifre ciò solleva più di un interrogativo sull'efficienza di un sistema inaugurato oltre 20 anni fa con l'obiettivo di introdurre il merito nella pubblica amministrazione. L'intenzione lodevole si è infatti scontrata con un difetto genetico: a valutarsi sono le stesse amministrazioni e non, come parrebbe ovvio, i cittadini o autorità realmente terze. Tanto che da più parti si sostiene che gli incentivi alla produttività siano in realtà diventati un metodo per distribuire soldi a tutti attraverso specifici accordi sindacali, stando magari attenti a non spendere proprio ogni centesimo stanziato. E il Comune di Cagliari non sembra fare eccezione. Nel 2016 il budget a disposizione per i dipendenti era di 899.852 euro: in cassa ne sono rimasti poco meno di 18mila.


Massimo Ledda