Rassegna Stampa

web Ad Maiora Media

Raccolta differenziata: pessimo esempio di come amministrare Cagliari (Alessandro Sorgia)

Fonte: web Ad Maiora Media
27 marzo 2018

Raccolta differenziata: pessimo esempio di come amministrare Cagliari (Alessandro Sorgia)


La novità del porta a porta non è ancora partita a Cagliari e già si nutrono molteplici perplessità. Sono tanti i cittadini che risultano fortemente preoccupati per le criticità che si sono da subito evidenziate e, ancor prima di iniziare, ritengono di avere un servizio poco adeguato alle loro esigenze e poco apprezzato.


Premetto che il porta a porta, nel senso letterale della parola, lo hanno conosciuto i nostri padri e i nostri nonni diversi anni fa. L’operatore ritirava i rifiuti nella porta dell’abitazione dei cittadini e niente veniva depositato in strada. Adesso il previsto ‘porta a porta’ comporterà una serie di problematiche che incideranno, negativamente, sui costi a carico dei cittadini che già pagano cifre esorbitanti per il servizio di raccolta (Tari), uno dei più esosi d’Italia. Nei giorni scorsi sono stati consegnati i ‘mastelli’ familiari, ben 5 cinque, che, date le dimensioni, occupano buona parte dello spazio abitativo sul quale, peraltro, viene conteggiata la Tari. E sono stati organizzati da parte dell’Amministrazione comunale degli incontri nei quartieri per spiegare tale novità. Situazione che crea non pochi problemi ai cittadini che non hanno spazi adeguati nelle proprie abitazioni, ma in particolare ai più deboli, quali disabili e anziani. In particolare le persone anziane, disabili ed invalide in genere, sono fortemente contrariate nell’essere obbligate a dovere depositare i mastelli, dopo le 20.30, al buio, con comprensibili preoccupazioni di incontri con i malcapitati di turno, oltre al fatto di essere in taluni casi impossibilitati per le proprie condizioni fisiche. Per non parlare poi dell’invasione dei marciapiedi di tali mastelli dopo l’orario previsto per il loro posizionamento e che cosa possa succedere nei giorni in cui spirasse il maestrale con forte intensità.

Ritengo sia utile un esempio concreto. In un condominio a Mulinu Becciu, sono presenti 48 unità abitative. Tale situazione si presenta in tutti i quartieri della città. Sono stati consegnati i contenitori condominiali per le quattro palazzine, ossia 20 contenitori condominiali totali, oltre ai mastelli familiari, circa 280. Al momento della consegna è stato riferito agli abitanti che la pulizia degli stessi dovesse essere a carico della ditta incaricata al ritiro. Invece nelle due riunioni informative a cui hanno partecipato i cittadini, e per pura combinazione e non attraverso formale invito, nonostante i loro dati, e recapiti telefonici, fossero a conoscenza degli incaricati preposti alla consegna del contenitori, è stato detto a chiare lettere che la pulizia di tali raccoglitori è a totale carico del condominio quasi che lo stesso sia abilitato a tale operazione (non dimentichiamoci che parliamo di rifiuti). E’ stato inoltre specificato che tali contenitori debbano essere tenuti obbligatoriamente all’interno della proprietà condominiale (senza specificare in base a quale norma giuridica incomba tale obbligo). A seguito di rimostranze e richiesta di chiarimenti da parte degli utenti, è stato precisato in modo sibillino: “E’ così e basta, altrimenti il Comune emetterà un’ingiunzione, con tutte le conseguenze del caso”. I contenitori condominiali dovranno essere posizionati al di fuori della recinzione condominiale dalla sera prima (dopo le ore 20,30) del giorno previsto per il ritiro. Per lo spostamento di tali contenitori, ovviamente diventati pesanti per la presenza dei rifiuti, si dovrà pagare una ditta specializzata per tale movimentazione. Peraltro agli incontri organizzati dall’Amministrazione comunale era presente una ditta specializzata a fornire tale servizio che consegnava ai cittadini presenti appositi biglietti da visita.

Per il conferimento dei rifiuti all’interno del contenitore si devono utilizzare sacchetti trasparenti in materiale compostabile che dovranno essere pagati dai cittadini. E’ stata prospettata inoltre la possibilità di evitare la movimentazione dei contenitori posizionando gli stessi al di fuori dello spazio condominiale, predisponendo una rientranza, nel muro di recinzione, dotata di portellone di chiusura apribile con una chiave triangolare come quelle usate dai tenici di Enel, telefonia e idrica, per l’ispezione nelle nicchie. Detta chiave triangolare risulta reperibile in qualsiasi negozio di ferramenta. E’ come se i contenitori fossero alla mercé di chiunque, compresi i malavitosi, e in particolare di coloro che vogliono depositare qualsiasi tipo di rifiuti. In questo caso sarebbe sempre il condominio responsabile dell’errato conferimento. L’onere della spesa per la realizzazione della rientranza, necessaria per lo svolgimento di un servizio pubblico, è a totale carico del condominio, che si vedrebbe così privato di un’area di proprietà comune senza ottenere, da parte del Comune o della Ditta incaricata, alcun indennizzo. A tal proposito, contrariamente a ciò che è stato detto nel corso delle citate riunioni informative, nessun intervento può essere effettuato senza il preventivo nulla osta dell’Ufficio tecnico del Comune. Inoltre verrebbe modificata anche la struttura perimetrale nella sua interezza, così come risulta presso il competente Ufficio provinciale del territorio dell’Agenzia delle entrate, dovendo, in questo caso procedere alla variazione della planimetria a suo tempo introdotta col tipo mappale, e provvedere all’inserimento catastale, mediante l’opera di un tecnico abilitato. Anche questa spesa sarà ovviamente a carico del condominio.

Alquanto strano che questo progetto non sia stato preceduto da un adeguato studio di fattibilità, di impatto urbanistico e architettonico. Anche in questo caso, a precisa domanda a riguardo, è stato risposto che nessuno studio preventivo sia stato fatto in quanto esiste il progetto. Nel caso particolare la recinzione del complesso immobiliare composto da ben undici palazzine potrà essere abbellita con undici rientranze , doverosamente munite di portelloni di chiusura (tutti uguali o a libera scelta come forma e colore?), la cui manutenzione sarà, manco a dirlo, udite udite…, a totale carico dei condomini. Al momento, nessun sopralluogo risulta sia stato effettuato da tecnici del Comune congiuntamente alla Ditta assegnataria dell’appalto e agli Amministratori. Le risultanze di questo modo di agire nei confronti degli incolpevoli cittadini, sono bene evidenti. Il cittadino che già paga una esosa tassa sui rifiuti si dovrà sobbarcare un’ulteriore miriade di spese per la sistemazione esterna dei contenitori condominiali, pulizia degli stessi, dotandosi di appositi macchinari e conferendo i rifiuti del lavaggio nei modi e nei luoghi previsti dalla normativa in materia di rifiuti speciali o altri particolari. Non dotandosi di quanto sopra il condominio dovrà rivolgersi a ditta autorizzata per tale operazione e pagare. In sintesi al cittadino viene semplicemente risparmiato solo l’onere del trasporto dei rifiuti, dalla raccolta dopo lo svuotamento dei contenitori, agli appositi siti di stoccaggio e lavorazione, mentre tutto il resto è a suo carico e spese. Non ci sono parole.

In altre città d’Europa, e anche d’Italia, hanno eliminato i bidoni dalle strade con un sistema di raccolta nascosto sotto terra, con eccellenti risultati. In virtù di tale servizio i contenitori più grandi vengono prelevati con dei camion appositi, mentre quelli più piccoli per le aree pedonali vengono gestiti a mano dagli operatori. Si è arrivati ad un servizio gradito dal cittadino con strade più pulite e con una evidente riduzione dei cattivi odori. Ma senza andare molto lontano, in altre città della Sardegna, vedasi Alghero, hanno fornito esclusivamente due bidoni, di cui uno per l’umido e l’altro ad uso promiscuo a seconda del materiale che viene di volta in volta ritirato. Non si capisce come mai, viste le ingenti somme investite, non si sia pensato un medesimo sistema di raccolta dei rifiuti anche a Cagliari, invece di stare sempre indietro, anziché al passo coi tempi moderni. Alla faccia dei soliti slogan, ripetuti a più riprese da parte di questa Amministrazione comunale, “Cagliari Capitale”, di questo o di quello, con medagliette varie. Ci troviamo ancora una volta di fronte di un ulteriore pessimo esempio di come amministrare la Città da parte di questa Giunta comunale.