VIALE MERELLO. La nuova pavimentazione resiste alla forza degli alberi
L'esperimento dà i risultati sperati: ora al via i lavori
Quelle radici che spuntano dal marciapiedi parrebbero la testimonianza di un fallimento: nonostante il nuovo materiale posato nel marciapiedi di viale Merello, il ceppo del ficus retusa, di fronte a via Don Bosco, sembra essere riemerso. La forza della natura, ancora una volta, ha piegato l'ingegno dell'uomo. In realtà, non è così: l'esperimento partito, come si legge nel cartello piazzato a ridosso dell'albero, a ottobre-novembre 2015, è perfettamente riuscito. «Al punto che», interviene l'assessora ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras, «appena reperiremo i fondi, poseremo quel materiale in tutto il viale Merello e anche in viale Diaz dove, con i pini, abbiamo avuto le stesse risposte positive».
LE RADICI Eppure quei ceppi affiorano. «Non sono venuti fuori», spiega Marras, «dopo l'esperimento. Nel momento in cui abbiamo posato il nuovo materiale, abbiamo deciso di lasciare quelle radici scoperte. Per nasconderle, avremmo dovuto sollevare eccessivamente la pavimentazione creando problemi ai pedoni». La prova? Dall'ufficio stampa del Comune arriva la foto scattata a inizio 2016, dopo il rifacimento dell'asfalto (e, quindi, a distanza di pochi giorni dall'avvio dell'esperimento): in effetti, le radici sembrano assolutamente identiche. «Ma c'è un'ulteriore dimostrazione: le radici non hanno creato, come capita in queste situazioni, spaccature nella pavimentazione».
IL MATERIALE Il merito è di un materiale, “una miscela di inerti naturali prepolimerizzati” (questa la definizione nel cartello che annuncia l'esperimento), che consente alla pianta di “respirare”. Le radici tendono ad affiorare quando, sottoterra, non riescono ad assorbire l'acqua e i nutrimenti di cui l'albero ha bisogno. Problema risolto da questa soluzione. «Prima di posare il materiale è stato sistemato un tappeto assorbente». Non solo: rispetto alle altre pavimentazioni, questa è drenante; l'acqua, cioè, non ristagna in superficie ma viene assorbita. E, dunque, arriva alle radici e alimenta l'albero.
IL FUTURO Esperimento riuscito, dunque. Al punto che la miscela testata in viale Merello e in viale Diaz verrà utilizzato nei rifacimenti dei marciapiedi in cui sono presenti alberi. C'è soltanto un problema, non di poco conto, da risolvere. «Potremo effettuare questi interventi solo quando si troveranno le risorse necessarie», conclude Marras. Ma, intanto, la strada è tracciata: gli alberi saranno preservati e le loro radici non saranno più un pericolo per i pedoni.
Marcello Cocco