Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'urlo della Sardegna, il silenzio di Mattarella

Fonte: L'Unione Sarda
27 febbraio 2018

Ma la presenza del capo dello Stato stoppa gli attacchi allo Statuto

 

 


Meno male che i taciturni erano i sardi: Sergio Mattarella allora meriterebbe la cittadinanza onoraria. Nella sua visita a Cagliari osserva rigidamente la consegna del silenzio, assistendo senza intervenire alla seduta del Consiglio regionale per i 70 anni dello Statuto speciale. Ma la sua presenza, benché avara di parole ufficiali, nel codice delle istituzioni assume un senso preciso. Partecipare alle celebrazioni dell'autonomia sarda, dopo averlo fatto (sempre in silenzio) per quella siciliana, serve a stoppare gli attacchi alle regioni speciali, che oggi molti vorrebbero cancellare.
E poi, per l'Isola, c'è la rassicurazione che Mattarella spende nei colloqui privati inseriti nella visita. Specie con Francesco Pigliaru. A pochi giorni da un voto che potrebbe stravolgere gli assetti di governo del Paese (e che è anche la ragione vera del silenzio ufficiale), il Quirinale promette di garantire la continuità dei ragionamenti avviati da tempo tra Stato e Regione: dal riconoscimento dell'insularità alla battaglia sugli accantonamenti.
BLITZ Come durata, la visita di Mattarella è tra le più fulminee della storia. Due ore scarse tra atterraggio a Elmas e ripartenza (entrambi sotto gli occhi del prefetto di Cagliari Tiziana Giovanna Costantino, il direttore Enac Marco Di Giugno e il presidente Sogaer Gabor Pinna), con uno scarto di pochi minuti sulla tabella di marcia per via della neve a Roma.
Arrivato in Consiglio, il presidente getta uno sguardo alla mostra sullo Statuto e brinda con gli ex presidenti, accompagnato - oltre che da Pigliaru - dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau e dal sindaco di Cagliari Massimo Zedda. Poi subito in aula dove lo attendono anche vari parlamentari (nessuno del M5S), gli eurodeputati Salvatore Cicu e Renato Soru, l'arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, il rettore Maria Del Zompo e un bouquet assortito di notabili. Il cerimoniale gli riserva uno scranno di fronte ai banchi della Giunta, con vista privilegiata su un antico tappeto di Sarule (altri, di Ulassai su disegni di Maria Lai e di Samugheo, vengono disposti nelle sale interne). L'onore di sedergli accanto va alla deputata Caterina Pes e al senatore Silvio Lai, entrambi Pd.
I DISCORSI La protesta indipendentista verso lo Stato si limita, in aula, alla scelta di Augusto Cherchi e Gianfranco Congiu (consiglieri del Partito dei sardi) di non alzarsi in piedi per l'inno di Mameli. Per il resto, nessuno strappo al programma: il microfono pronto sul podio lascia pensare che Mattarella possa alla fine decidere di parlare, invece si limita ad ascoltare i discorsi di Ganau e Pigliaru.
«Dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto nei 70 anni di autonomia», dice il primo, «un periodo di straordinario progresso. La storia sarda, pur con le sue peculiarità, si intreccia inestricabilmente con la storia d'Italia». Ma nel percorso di crescita comune «la differenza nord e sud non si è attenuata», anzi. Nel ripercorrere i punti chiave dello Statuto, Ganau ricorda le attuali carenze (dalla mobilità alla scuola) che richiedono una revisione. Ma anche i contenuti tuttora validi: come l'articolo 13 sul piano di Rinascita, che «non è un residuato storico, ma è ancora attuale».
L'INSULARITÀ Pigliaru ricalca in parte i concetti già espressi a Mattarella a ottobre a Ghilarza, nella precedente visita: la Sardegna ha avviato le riforme, è il senso della riflessione, ma lo Stato deve fare la sua parte per compiere l'ultimo tratto. Anzitutto sull'insularità, che «è la ragione della nostra specialità», osserva il governatore: «Un vero e proprio costo di cittadinanza che noi abbiamo calcolato». Facendo riferimento al comitato Stato-Regione, previsto da una norma inserita nell'ultima legge di stabilità, che deve istruire con l'Ue la pratica per riconoscere l'insularità, Pigliaru - ringraziando anche i promotori del referendum sullo stesso tema - chiede che il governo non si rimangi la promessa di accompagnare l'Isola in quel percorso.
Nodi di cui i due presidenti hanno parlato anche in privato, nei pochi momenti concessi dal ritmo serrato del blitz in terra sarda. «Il capo dello Stato - rivela Pigliaru dopo l'inaugurazione della sala Lussu a Villa Devoto - ha assicurato il suo impegno per il futuro, comunque vadano le cose per il governo. C'è l'impegno del presidente, e questa per noi è una garanzia».
Giuseppe Meloni