Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ma l'inno nazionale divide: il Pds non si alza in piedi

Fonte: L'Unione Sarda
27 febbraio 2018

La protesta indipendentista: «Sull'attenti da secoli, mentre l'Italia rimane seduta»

 

 

«Lo Statuto è ancora un testo fondamentale. Sta a noi renderlo concreto ogni giorno, esercitare i poteri dell'autonomia speciale con intelligenza e far valere le nostre specificità nei rapporti con lo Stato e con l'Europa». Per il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, serve una nuova fase, eppure la visita del presidente Mattarella divide la politica sarda, in parte delusa per il silenzio del Capo dello Stato.
LA POLEMICA Botta e risposta tra il Partito dei sardi e il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Pietro Cocco, dopo che gli esponenti del Pds sono rimasti seduti durante l'inno nazionale: «In genere ci si alza anche quando vengono intonati gli inni stranieri». Il capogruppo del Pds, Gianfranco Congiu, ribatte: «La Sardegna si alza da secoli, mentre l'Italia rimane seduta». Il consigliere Paolo Zedda si è alzato «solo per il rispetto del ruolo», ma per l'indipendentista il vero inno è «Procurade 'e moderare».
L'OCCASIONE Per il segretario regionale del Pd, Giuseppe Luigi Cucca, la Sardegna deve «applicare pienamente princìpi e norme dello Statuto a partire da entrate e fiscalità». L'eurodeputato di Forza Italia, Salvatore Cicu, è convinto che serva «uno Statuto più forte, capace di esprimere concretamente la specialità della nostra Isola e la necessità di svincolarsi dal centralismo». Franco Siddi, membro del Cda Rai, sottolinea che «lo Stato conferma il valore dell'autonomia speciale e i sardi devono viverla in maniera più profonda».
CRITICI Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, accusa Pigliaru: «Il rispetto per il presidente della Repubblica non avrebbe dovuto impedirgli di rappresentare la rabbia della gente sarda». Critico anche il portavoce di Autodeterminatzione, Anthony Muroni: «Il nostro Statuto è stato trascurato, ignorato, calpestato, sia dalle istituzioni, sia da una classe politica scollegata dalla realtà sarda». Paolo Truzzu ha disertato l'Aula perché «una seduta senza diritto di parola è solo una passerella». (m. s.)