Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I 70 anni dello Statuto sardo con il presidente Mattarella

Fonte: La Nuova Sardegna
27 febbraio 2018

I 70 anni dello Statuto sardo con il presidente Mattarella
Il Capo dello stato ha presenziato alla solenne cerimonia in Consiglio regionale

CAGLIARI.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha celebrato i 70 anni dello Statuto autonomistico della Sardegna presenziando a Cagliari alla seduta solenne del Consiglio regionale. L'evento si è aperta con l'inno nazionale di Mameli, intonato dai bambini dell'istituto comprensivo Puxeddu di Villasor. In piedi tutti i consiglieri regionali, parlamentari, ex presidenti di Giunta e Consiglio. Sono rimasti seduti, invece, due esponenti del Partito dei Sardi, formazione politica fortemente identitaria e sovranista, anima critica dell'attuale maggioranza al governo della Regione. Nessun deputato del Movimento 5 stelle era presente in Aula. C'erano, invece, 51 consiglieri regionali su sessanta e 12 parlamentari su 25. Presenti anche gli eurodeputati Salvatore Cicu (Fi) e Renato Soru (Pd). Assente, come preannunciato, l'ex governatore Mauro Pili, attuale deputato uscente di Unidos.
 

GANAU, STATUTO SPINGE SARDI A RINASCERE - "Dobbiamo essere orgogliosi di questi 70 anni di autonomia, di quanto è stato fatto, un periodo di straordinario progresso, settant'anni di pace dentro la pace, garantita con la nascita della Comunità Europea, settant' anni di avanzamento economico e sociale, di superamento della povertà, dell'analfabetismo, delle malattie". Così il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, nel suo intervento in Aula alla seduta solenne per i 70 anni dello Statuto, presente il capo dello Stato Sergio Mattarella. Uno Statuto speciale che, ancora oggi, "invita i sardi a rinascere", ha sottolineato il numero uno dell'Assemblea sarda. "Le ragioni dell'autonomia e della specialità risiedono nella responsabilità che tutte le istituzioni, dallo Stato alla Regione agli enti locali, hanno nei confronti dell'intera comunità sarda - ha spiegato Ganau - ma anche nella responsabilità che ciascuno di noi ha nel farsi artefice del nostro destino". "Oggi ricordiamo quel momento fondante e abbiamo l'onore di farlo alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella", ha esordito il massimo rappresentante dell'Assemblea sarda, ricordando che "l'Italia è cresciuta e noi siamo cresciuti insieme a lei, ma in questo percorso di crescita comune la differenza nord e sud non si è attenuata e per certi versi è persino aumentata". Quindi, ha proseguito, "anche considerato che oggi la nostra isola sopporta da sola il 61% delle servitù militari, occorrono maggiori poteri e maggiori spazi di autonomia, perché le ragioni della specialità sono oggi anche più evidenti e incisive. Il patto per la Sardegna è stato un segnale importante che darà sicuramente risultati, ma rimane una misura una tantum rimessa nella disponibilità del governo di turno".


PIGLIARU, CI SERVONO PARI OPPORTUNITA' - "La nostra Carta è sorella della Carta nazionale, nata e pensata per un'autonomia sorella della Repubblica. Dentro questo rapporto c'è un punto fermo: la nostra specialità". Così, nel suo intervento per celebrare i settant'anni dello Statuto, il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, presente il capo dello Stato Sergio Mattarella. "La nostra specialità, non ci stancheremo mai di sottolineare, non è principio teorico - ha chiarito il presidente - Ha ragioni storiche, linguistiche, geografiche ma ha la sua ragione permanente nella condizione di insularità". "L'insularità - ha spiegato - richiama l'applicazione del principio di uguaglianza, e da questo discende la necessità di ordinamenti speciali, differenziati che servono a garantire livelli uguali di diritti fondamentali e di risposte a bisogni. Pensiamo, per citare esempi che condizionano la vita quotidiana di persone e imprese in Sardegna, al diritto alla mobilità e all'approvvigionamento energetico". Insomma, ha sottolineato Pigliaru, "si rinunci una volta per tutte all'illusione che esista una soluzione centralistica adeguata alla complessità dei problemi che abbiamo di fronte, chiediamoci invece quanta specialità c'è dentro il nostro Statuto, e quanto abbiamo saputo fare per attuare concretamente le possibilità offerte dall'autonomia". In definitiva, ha detto il governatore rivolgendosi a Mattarella, "per aiutare la nostra terra ad uscire definitivamente dal ritardo economico ci servono pari opportunità, che a loro volta richiedono, come ho sostenuto, maggiori margini di manovra per la nostra autonomia, poiché questa è garante di un autogoverno che, ad esigenze che mutano con l'avanzare del tempo e della storia, deve poter dare risposte adeguate".


ZEDDA, STATUTO ANCORA ATTUALE - "Lo Statuto sardo è ancora un testo fondamentale per la nostra Isola. Sta a noi renderlo concreto ogni giorno, esercitare i poteri dell'autonomia speciale con intelligenza e far valere le nostre specificità nei rapporti con lo Stato e con l'Europa". Lo ha detto il sindaco metropolitano di Cagliari, Massimo Zedda, che questa mattina ha accolto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al suo arrivo in Consiglio regionale per la seduta solenne in occasione dei 70 anni dello Statuto. A pochi mesi dall'ultima visita a Cagliari, avvenuta a metà ottobre per l'inaugurazione dell'anno accademico, il capo dello Stato è tornato in Sardegna anche per intitolare a Emilio Lussu la sala Giunta di Villa Devoto, sede di rappresentanza della presidenza della Regione. "Autonomia significa maggiore democrazia, perché mette a contatto più immediato e più diretto il popolo, in ogni suo nucleo, cittadino o rurale, nel controllo e nell'iniziativa, con i propri rappresentanti - ha ricordato Zedda citando le parole di Lussu nel discorso alla Costituente nel 1947 - È la domanda che ha subito una risposta nel luogo, entro i limiti della legge".


IMPEGNO CAPO STATO PER FUTURO ISOLA - Il presidente della Repubblica ha "piena consapevolezza che i problemi della Sardegna non sono ancora risolti e ha assicurato tutto il suo impegno anche per il futuro, comunque vadano le cose al Governo: c'è l'interesse del presidente e questo per noi è una garanzia". Lo ha riferito il governatore Francesco Pigliaru, rispondendo alle domande dei giornalisti sui contenuti dei colloqui con Sergio Mattarella, a Cagliari in occasione delle celebrazioni per i 70 anni dello Statuto sardo. Un'interlocuzione avuta a margine delle due cerimonie ufficiali, la seduta solenne del Consiglio regionale e l'intitolazione a Emilio Lussu della Sala Giunta di Villa Devoto. "C'è la consapevolezza anche da parte del capo dello Stato - ha spiegato Pigliaru - che possiamo parlare di autonomia della Sardegna, ma poi è la concretezza quello che conta. Per la nostra vita quotidiana fare i conti con l'insularità significa principalmente trasporti ed energia: l'autonomia diventa così un modo per risolvere i problemi dei cittadini".


Bimbi cantano l'inno di Mameli in consiglio regionale: l'applauso di Mattarellla
Cagliari. Davanti al presidente della Repubblica, i bambini dell'istituto comprensivo di Villasor hanno cantato l'inno di Mameli nell'aula del consiglio regionale in seduta plenaria per celebrare i 70 anni dello Statuto autonomistico della Sardegna. Mano sul cuore, sono stati accompagnati dal loro insegnante. Il presidente Mattarella li ha ringraziati con un caldo applauso(video di Mario Rosas)LEGGI ANCHE I 70 anni dello Statuto sardo col presidente Mattarella

TAPPA A VILLA DEVOTO - La visita del presidente della Repubblica si è conclusa a Villa Devoto. Mattarella ha scoperto la targa con la quale la sala Giunta è stata intitolata ad Emilio Lussu. Durante questa breve sosta, ha incontrato i discendenti di Lussu, tra cui il nipote paterno Tommaso con la compagna e la figlia, che è riuscita a strappare un sorriso al presidente. Alla partenza, sotto la scaletta dell'aereo, per salutarlo c'erano la prefetta Tiziana Costantino, il direttore dell'Enac Sardegna, Marco Di Giugno, e il presidente di Sogaer Gabor Pinna.