Di Paolo Rapeanu 14 febbraio 2018
Nel giorno di San Valentino arriva l'apertura definitiva, dal Comune, alle nozze gay. L'assessora al Turismo, Marzia Cilloccu: "Occasione da sfruttare in chiave turistica, ormai solo i ciechi si scagliano contro i diritti civili". Cosa ne pensate?
Il Comune di Cagliari punta – meglio, torna a puntare – sulle unioni civili gay. Già da qualche anno è realtà il registro delle unioni civili, ma ora il mirino si sposta oltremare. “I matrimoni, anche quelli gay, rappresentano un trend per le destinazioni wedding, e Cagliari è una città gay friendly”. A dirlo è l’assessora comunale al Turismo, con delega alle Pari Opportunità, Marzia Cilloccu. In città sono tanti i luoghi – anche lontano dalle mura del Comune – dove è possibile, anche per due persone dello stesso stesso, di giurarsi amore e fedeltà. Con la legge Cirinnà, poi, le unioni civili sono equiparate al matrimonio.
E la carta che intende giocare l’amministrazione comunale va in una doppia direzione. Quella dei diritti da rispettare e quella del possibile ritorno economico: “L’aspetto turistico legato alle nozze gay è molto rilevante, e c’è anche una valenza economica”, spiega la Cilloccu, “oltre al fatto che ormai c’è un senso civico ben acquisito, chi non riesce ancora a vederlo è di una cecità improponibile”.