Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Auto elettriche, l'anno della svolta

Fonte: L'Unione Sarda
12 febbraio 2018

Accordo di programma tra la Regione e i principali otto Comuni dell'Isola: pronti 15 milioni

 

Entro aprile il bando per l'installazione di 650 punti di ricarica


Cagliari-Sassari in auto con dieci euro di ricarica, magari pagata in app. Serve solo una batteria di ultima generazione e le infrastrutture necessarie per far viaggiare i veicoli elettrici. Il futuro è vicino, «vogliamo accelerarlo», dice il presidente della Giunta Francesco Pigliaru. Di certo, «il 2018 sarà l'anno della mobilità elettrica».
Già entro aprile la Regione pubblicherà un bando da 11 milioni di euro per dotare il territorio regionale delle colonnine di ricarica per auto elettriche. In tutto saranno 650 da installare nella Città metropolitana di Cagliari, nella rete metropolitana del Nord Sardegna, e nelle aree di Olbia, Oristano e Nuoro. Un'area che comprende gli otto comuni più popolosi, pari al 52% della popolazione della Sardegna (865mila residenti)
I dettagli sono inseriti nell'accordo di programma firmato ieri a Villa Devoto, a Cagliari, dal governatore con l'assessora all'Industria Maria Grazia Piras, i sindaci metropolitano Massimo Zedda, di Nuoro Andrea Soddu, di Olbia Settimo Nizzi e gli assessori comunali di Oristano e Sassari, Pupa Tarantini e Fabio Pinna.
I PUNTI DI RICARICA Le colonnine saranno di tre tipi, a seconda della potenza di alimentazione delle stazioni: le “fast charging”, cinquanta in tutto, con potenza superiore ai 22 kw, che consentiranno un tempo di ricarica di 20 o 30 minuti e saranno posizionate negli assi di ingresso e di uscita delle città; le “quick charging”, trecento, con potenza da 7 a 22 kw e tempo di ricarica previsto di 4 ore, idonee per soste di medio termine; le “slow charging”, altre trecento, con potenza inferiore a 7 kw e che prevedono una ricarica più lenta, circa di sei ore, studiate soprattutto per i pendolari.
FONDI DEL GOVERNO Il programma è finanziato con fondi del Patto per la Sardegna firmato due anni fa con l'allora premier Matteo Renzi. Quindici milioni in totale per la mobilità elettrica: oltre agli 11 per le colonnine, altri quattro saranno destinati con un bando successivo per azioni di supporto alle imprese. In particolare hotel, aeroporti, porti e agenzie di noleggio. «Non vedo l'ora di vedere una Sardegna che possa dire ai turisti: lasciate a casa vostra le auto inquinanti, qui c'è un regime di mobilità elettrica diffusa», ha commentato Pigliaru. «È importante dire che abbiamo lavorato uniti con i comuni coinvolti, sotto un'unica cabina di regia, al di là dei colori politici», ha aggiunto.
IL SÌ DELLA SOPRINTENDENZA Prima di bandire la gara, la Regione incontrerà la Soprintendenza, per stabilire preventivamente in quali zone le colonnine non potranno essere installate, così da non dover intervenire a cose fatte. L'accordo di programma prevede anche l'installazione, in una seconda fase, di colonnine sui corridoi che collegano le principali aree urbane: la 131, la 131 Dcn, la SS 130 e la Sassari-Olbia.
IL PIANO ENERGETICO Maria Grazia Piras ha ricordato che «quello che presentiamo oggi è uno dei pilastri del piano energetico della Regione: è in corso una vera e propria rivoluzione tecnologica nel settore automobilistico, un mercato nel quale oggi i veicoli elettrici rappresentano appena l'1% ma che subirà presto cambiamenti radicali. Le imprese sarde, soprattutto quelle dell'ICT, hanno le carte in regola per cogliere le opportunità offerte dalla rivoluzione elettrica».
GLI INCENTIVI DEI COMUNI Massimo Zedda ha detto che Cagliari «ha già inserito incentivi per chi acquista auto elettriche: ad esempio l'ingresso libero nelle zone ztl e il parcheggio libero nelle strisce blu». Settimo Nizzi ha fatto notare che Olbia ha già fatto un esperimento in tal senso con la realizzazione di 12 Supercharger. Andrea Soddu ha definito l'investimento strategico perché va nella direzione di «una Sardegna diversa e più sostenibile: Nuoro è una città al top per la qualità dell'aria, vogliamo che questa caratteristica diventi una bandiera».
Roberto Murgia