Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Al Poetto rispunta l'eternit

Fonte: L'Unione Sarda
2 febbraio 2018

L'Osservatorio sull'amianto: «Pronto un esposto». L'assessora assicura: «Interverremo»

 

 

Dopo il maestrale decine di frammenti affiorano dalla sabbia 

 

 

Rispunta l'amianto al Poetto. Dopo la maxi operazione di bonifica del 2012, con cui si pensava di aver risolto una volte per tutte il problema, le mareggiate e il maestrale delle ultime settimane hanno spostato una grande quantità di sabbia facendo riaffiorare decine di frammenti di eternit. Un problema che si ripete puntuale quasi ogni inverno. La zona della spiaggia maggiormente inquinata pare quella compresa tra la quarta fermata e l'ex ospedale Marino, dove basta fare una passeggiata di pochi minuti per raccogliere decine di pezzi di cemento-amianto di varie dimensioni.
LA PERLUSTRAZIONE Il giro di ricognizione inizia poco dopo le 9,30. In spiaggia c'è poca gente, due anziane signore e una coppia col cane. Il sole filtra tra le nuvole spargendo bagliori argentati sul mare calmo. Pochi passi e vicino al muro di cinta dello stabilimento balneare dell'Aeronautica militare affiorano i primi frammenti. Si confondono facilmente con il colore della sabbia, che è umida è grigia. Ma dopo averci fatto l'occhio bastano cinque minuti per raccogliere senza alcuno sforzo una quindicina di pezzi di eternit. Sono più numerosi delle conchiglie. Il più grosso è lungo dieci centimetri. Cento metri più in là, verso la Sella del Diavolo, la situazione è persino peggiore. Sparsi in trenta metri quadri di spiaggia, limitandosi a cercare in superficie senza smuovere la sabbia, si trovano pezzi di eternit praticamente a ogni passo. Alla fine della ricerca saranno in tutto una ventina, compreso un frammento di lastra lungo quasi 25 centimetri.
L'OSSERVATORIO «La situazione è nuovamente molto grave», conferma Franco Anedda, coordinatore regionale dell'Osservatorio nazionale amianto (Ona) onlus, che domenica scorsa ha anche girato un video denuncia pubblicandolo nella pagina Facebook della sua associazione. «Sto preparando un esposto da presentare in Procura - prosegue -, anche perché ritengo che sia gravissimo non aver tenuto i cartelli che indicavano il pericolo. L'attuale situazione espone la popolazione al rischio di inalare fibre di amianto e non può essere considerata conforme alle normative vigenti. Inoltre questo materiale è nelle condizioni peggiori: disperso nella sabbia e quindi soggetto ad abrasione, deteriorato, friabile e in un'area non confinata dove operano pure mezzi a motore come quelli che puliscono la spiaggia il cui transito provoca, inevitabilmente, l'innalzamento di polveri».
L'ORIGINE Ma da dove vengono? Sono davvero ancora i residui della demolizione dei casotti o, come temono in tanti, c'è chi ne approfitta e usa il Poetto come discarica a costo zero? Lo scorso giugno l'assessora comunale all'Igiene del suolo, Claudia Medda aveva avanzato più di un sospetto: «A volte sono le mareggiate a portare materiale contenente amianto ma capita spesso che qualcuno, pur di non pagare i costi di smaltimento, abbandoni lastre di eternit lungo la spiaggia».
L'ASSESSORA Sospetti che conferma anche oggi. «Purtroppo succede - sono le sue parole -, anche se credo che la maggior parte di questi frammenti arrivi sulla spiaggia a causa delle mareggiate. Non credo che sia materiale che sta sotto la superficie perché le bonifiche iniziate nel 2012, quando raccogliemmo 400 chili di eternit, andarono molto in profondità. Comunque faremo un'immediata ispezione e procederemo con i rastrellamenti non aggressivi. Col nuovo appalto affidato alla De Vizia, parte di quello più ampio sull'igiene urbana, abbiamo programmato tre o quattro interventi consistenti ogni anno. Il primo sarà ad aprile, finito il periodo delle mareggiate».
Massimo Ledda