Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'avventura del Belvedere tra degrado, incivili e progetti

Fonte: L'Unione Sarda
1 febbraio 2018

VIALE EUROPA. Un percorso acrobatico al posto della ex gelateria

 

 

 

La visita sulla cima di Monte Urpinu è una tappa obbligatoria. Ogni volta che un cagliaritano mostra con orgoglio la sua città a qualcuno non può mancare un passaggio in viale Europa. Nel piazzale che domina la città e il mare si fermano anche le comitive di turisti in pullman per ammirare il panorama. Ma chi abbassa lo sguardo e si sofferma sui dettagli si rende conto dello stato di abbandono in cui si trova tutta l'area. Da anni nessuna amministrazione ha mai pensato a renderlo più decoroso e tanti frequentatori fanno il possibile per peggiorare la situazione.
«PERIFERIE CENTRALI» «Questo meraviglioso scorcio cittadino subisce gli effetti nefasti della maleducazione tra rifiuti abbandonati e inerzia di chi dovrebbe prendersene cura», commenta Pierluigi Mannino, consigliere comunale di #cagliari16, «gli interventi spot di questa amministrazione nelle periferie hanno portato il degrado nelle zone più belle della città: hanno creato cesure ulteriori e periferie centrali ».
INTERVENTI IN ATTO L'assessore comunale al Verde pubblico conosce bene le condizioni di quella parte alta di Monte Urpinu e annuncia gli interventi in corso. «Da parte nostra c'è una forte attenzione per quell'area: è uno dei punti più panoramici della città e si presta a una grande valorizzazione - annuncia Paolo Frau - lì sotto stiamo portando avanti il recupero della cava, è arrivata l'autorizzazione per un pozzo che ci permetterà di piantumare e gestire il verde su quel versante e sarà presto aperto al pubblico. Nel frattempo, sta per arrivare in Giunta il progetto definitivo per un percorso naturalistico che partirà dalla sommità di viale Europa e permetterà di raggiungere la sottostante area della cava».
AVVENTURA SUL BELVEDERE In cima al colle c'è il Belvedere memorial, un locale che ha vissuto gli anni d'oro quando ha ospitato una gelateria e quando è stato trasformato in discoteca. Con la musica e i volumi alti sono arrivati i problemi e, da quando è stata chiusa, la struttura è abbandonata. Ora la Giunta ha un'altra idea su come sfruttarla ed è stato pubblicato un bando per realizzare un parco avventura. Corde, ponticelli e caschetti saranno quindi i nuovi padroni di casa su quell'area che domina la città. «I problemi delle precedenti gestioni hanno attirato l'interesse della Magistratura - spiega Paolo Frau - e abbiamo pensato a una destinazione molto più compatibile col contesto ambientale, il parco avventura sarà rivolto principalmente a bambini e ragazzi che potranno godere degli spazi verdi».
LA COLLINA DEGLI INCIVILI Se di giorno sono tanti i cagliaritani che passano sulla cima di Monte Urpinu per godersi il panorama, i parcheggi davanti al Belvedere e le panchine che si affacciano su Molentargius sono uno storico punto di ritrovo dei giovani e delle coppiette. Spesso con la pessima abitudine di lasciare spazzatura per terra o lanciare bottiglie oltre la strada. All'ingresso del Belvedere c'è una scultura devastata, ma c'è poco rispetto anche per la targa dedicata a Grazia Deledda e la statua di San Francesco e i cocci di vetro in terra brillano su tutta l'area.
«L'inciviltà va combattuta. Servono multe ma per le sanzioni servono prove, per questo servirebbero deterrenti come l'installazione di telecamere e una maggiore illuminazione - propone il capogruppo di Forza Italia Stefano Schirru - il Comune deve usare il pugno di ferro e mettere alla berlina i vandali, ma deve anche intervenire con opere di abbellimento così magari i fruitori della zona potrebbero averne maggiore rispetto».
L'APPELLO DELL'ASSESSORE «I cestini ci sono, ma è sempre un tappeto di cicche e bottiglie, spesso lanciate in mezzo al verde - commenta l'assessore al Verde pubblico Paolo Frau - lancio un appello ai cittadini, soprattutto ai ragazzi, serve più consapevolezza e collaborazione perché rimettere a posto quel degrado ha un costo e lo paghiamo tutti: lo pagano i vostri genitori con le tasse. È una battaglia culturale, lenta e lunga, che deve essere portata avanti».
Marcello Zasso