Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Fabio Troiano l'antidivo e il dramma di “Lampedusa”

Fonte: L'Unione Sarda
25 gennaio 2018

L'intervista L'attore torinese sarà sino a domenica in scena al Teatro Massimo di Cagliari

 

 

 

“ L ampedusa” ha debuttato al Centrale di Carbonia e, sino a domenica, sarà al Massimo di Cagliari per il cartellone Cedac. Il lavoro di Anders Lustgarten, drammaturgo inglese insignito dell'Harold Pinter Playwright Award con un testo commissionato dalla Royal Court, ha come protagonista maschile Fabio Troiano. Attore dal multiforme ingegno che ha studiato con Luca Ronconi al Teatro Stabile di Torino. Classe 1974, torinese, ha al suo attivo un notevolissimo elenco di titoli tra cinema, televisione e teatro. È stato il Genio Abu Zazà nel programma per bambini “Melevisione”. Doppiatore, ha prestato la sua voce alla talpa Speckles nel film della Disney “G-Force -Superspie in missione”. Ha partecipato a “Colorado” e a “Camera Cafè”. È stato Manolo in “Cado dalle nubi” di Checco Zalone. Le donne lo amano.
In “Lampedusa” ha un ruolo drammatico. Chi è Stefano, il suo personaggio?
«È un pescatore. Purtroppo però, per parecchie ragioni, non riesce a portare a casa un carico sufficiente. Il Mediterraneo è morto, lui dice, non ci sono più pesci. Pesca cadaveri, adesso, e il nuovo mestiere cambia anche il suo carattere. È turbato, angosciato. Continua ad andare al largo ogni mattina perché lo pagano per questo. Ci vive, con la morte altrui, ma il suo animo è pesante».
Quanto incide nel racconto il fatto che Lustgarten sia un autore britannico ?
«È un punto fondamentale. Lui riesce a descrivere senza essere coinvolto. Punta sull'esodo, presente e futuro, una lente d'ingrandimento, e riflettere su questo ha avuto effetti anche su di me. Questo testo smuove le coscienze; non risolve, non indica soluzioni ma è giusto che a teatro se ne parli, che si scelga un soggetto realistico e lo si metta in scena. È dovere di tutti prendere atto di ciò che avviene. Ignorare non serve».
Lei è mai stato a Lampedusa ?
«Ci sono stato anni fa, in vacanza. Ero alla Spiaggia dei Conigli, luogo meraviglioso dove nidificano le tartarughe. Ero felice di stare là, spensierato. Ora mi immagino, nella stessa caletta, i migranti che si aggrappano agli scogli, a tutti quelli che ci arrivano spinti dalla disperazione e dalla speranza. Mi fanno ridere coloro che pensano che questa gente venga a spassarsela in Italia con venticinque euro al giorno. Rischiano la vita. E una gran parte dei fuggenti fallisce. Cerchiamo di capire da dove vengono, da che cosa vengono. Sono mossi dalla paura, dal desiderio di salvarsi. Nessuno di noi rischierebbe tanto, se non fosse costretto».
La scambiano ancora con Claudio Santamaria ?
«Eccome , sempre. Ma adesso succede la stessa cosa a lui, va bene così, è anche divertente».
La definiscono un divo. Le piace?
«Ma per niente. Non lo sono. Mi accontento di essere un bravo (bravissimo, ndr) professionista».
Alessandra Menesini