Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Zedda: «Lega-sardisti, un patto scellerato per me inaccettabile»

Fonte: L'Unione Sarda
25 gennaio 2018

 

 

«Quello tra Psd'Az e Lega è un patto scellerato». Massimo Zedda rincara la dose dopo aver cacciato dalla Giunta il segretario cittadino del partito che si è alleato con Salvini: «Non si può pretendere che una persona incompatibile con le mie idee possa sedere allo stesso tavolo con me, neanche in pizzeria». Nel 2016 Massimo Zedda è stato riconfermato sindaco di Cagliari al primo turno grazie all'alleanza coi sardisti che aveva fatto storcere il naso a molti dei suoi.
Perché la vostra alleanza era lecita?
«Avevamo fatto la scelta di ricondurre il Psd'Az nel solco del centrosinistra, un partito che ha governato per la prima volta in Sardegna con Mario Melis e la sinistra».
Ma in Regione il Psd'Az non è col centrosinistra.
«Lì non c'è stata un'apertura dall'inizio, non c'è stato un forte tentativo di portare all'interno della maggioranza di centrosinistra i sardisti».
Che ora vanno a destra.
«Questa non è un'alleanza che termina con le Politiche, ma guarda alle Regionali. È chiaro che il Partito sardo d'Azione andrà col centrodestra alle regionali: è scritto nell'accordo».
Perché ha cacciato l'assessore Gianni Chessa?
«Era una posizione incompatibile, anche se ci ha detto che non avrebbe mai partecipato a iniziative mentre oggi era con Salvini. Come volevasi dimostrare, era già tutto concordato».
Vede un pericolo nella crescita della Lega?
«Lo stesso Salvini ha dovuto censurare le affermazioni sulla razza, non governa più i peggiori atteggiamenti all'interno del suo partito. Non possiamo permetterci di avere nel nostro Paese persone che portano i peggiori sentimenti neofascisti e neonazisti. Non possiamo rischiare questa deriva».
Salvini ha preso il Carroccio anti-terroni ridotto in briciole e l'ha trasformato in un partito nazionale con consenso nel Sud.
«Sono sentimenti purtroppo presenti un una parte della popolazione, inutile negarlo. Ciò non vuol dire che si debbano condividere e si debba sostenere chi in Europa sostiene Le Pen e i peggiori movimenti di estrema destra».
Questo è il futuro dei sardisti?
«Hanno il capogruppo in Consiglio regionale che non condivide questa alleanza con Salvini e lo dice con parole dure. Un assessore della mia Giunta prende le distanze e quasi tutto il gruppo al Comune di Cagliari ha avuto una presa di posizione netta. Ci sono tanti iscritti al Psd'Az che continuano a esprimere idee di sinistra».
Come farà senza quel sette per cento di voti portati dai Quattro mori?
«Togliendo i voti ottenuti dai consiglieri comunali che non aderiscono a questo patto, loro non possono spendere quella percentuale».
Ma Gianni Chessa era uno dei più votati.
«Non penso che abbia contattato il suo elettorato per l'alleanza con Salvini. Infatti era in forte imbarazzo e fino all'ultimo ha cercato di giustificarsi con “sono contrario”, “non è una cosa che mi appartiene”, “l'ha deciso il segretario nazionale”, “non siamo stati neanche coinvolti”. Ha tentato fino all'ultimo di giustificare e di chiedermi di ripensarci perché lui non c'entrava nulla».
Gli ha chiesto di dimettersi?
«Prima l'ho avvisato e aveva la possibilità di consegnare le dimissioni, ma ho dovuto prendere un provvedimento drastico. Non avrebbe mai fatto un passo indietro».
Quando ha formalizzato la sua decisione, Chessa è rimasto al suo posto in Consiglio.
«Un momento imbarazzante, da non assessore sedeva sui banchi della Giunta. Ognuno ha il suo stile: questo dei sardisti è un patto sulle poltrone fatto da gente attaccata alla poltrona».
Marcello Zasso