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CALCIO, Gli aneddoti di Gigi Piras alla presentazione di “Segnare Il Tempo

Fonte: web Ad Maiora Media
19 gennaio 2018

CALCIO, Gli aneddoti di Gigi Piras alla presentazione di “Segnare Il Tempo 


Intervenuto nel corso dell’iniziativa “Universo Sardegna“, ideata in tandem dal locale cagliaritano “040” e dal quotidiano on line Ad Maiora Media, l’ex calciatore Gigi Piras ha impreziosito la presentazione del libro di Fabio Ornano “Segnare Il Tempo – Cagliari“. Dedicato a dieci grandi attaccanti rossoblu del passato, il volume presenta numerosi aneddoti anche sulla carriera del bomber selargino, il quale ne ha rispolverato altri con memoria ferrea.

“Sostengo che diversi altri attaccanti potessero meritare di essere in questa lista. Mi riferisco a Virdis, Francescoli, Fonseca, Tonino Congiu. Ho conosciuto tanti ottimi giocatori nel Cagliari, e vorrei citarne uno che secondo me disponeva di tutte le qualità per sfondare, ma che purtroppo non ci è riuscito: Sergio Nocera. Sono orgoglioso che sia stata riconosciuta la mia storia con questi colori, non li ho mai voluti cambiare anche quando ne avrei avuto la possibilità“.

“Il famoso tira e molla di Virdis con la Juventus? Io dormivo nella sua stessa camera, era un autentico assedio. Pietro veniva tempestato di telefonate, sentivo tutto. La sua carriera si illustra da sola, è stato un grande. Gori? Avevamo 8 anni di differenza. Mi ricordo di una volta in cui mi diede un passaggio con la sua Porsche fino alla fermata del pullman, con cui poi sarei rientrato a casa. Anche Franco Selvaggi era forte. E dirò di più: a “Spadino” è mancata la giusta convinzione. Perché con il suo tocco di palla e le doti che aveva… “.

“In casa si respirava calcio in continuazione, già da bambini. Giocavo con i miei fratelli in salotto, facevamo delle sfide utilizzando una calza riempita di carta come palla e le sedie come pali. Mia sorella faceva da arbitro e finiva spesso in mezzo alle dispute, perché tutti volevamo vincere! Con quella pratica, nella nostra casa campidanese a Selargius, imparai i rudimenti dell’uno-due che rappresenta oggi un fondamentale ormai dimenticato“.

“Che dire di Gigi Riva… inarrivabile. Noi giovani, lo guardavamo incantati in allenamento seduti su un pallone. Il suo modo di calciare, con una straordinaria potenza, era micidiale. Per questo motivo le squadre avversarie, e non solo per questo, lo temevano come la peste. Quando capitava una punizione dal limite, era per lui quasi come un rigore… e che stangate!“.