Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ecco il parco delle discariche Vecchi frigoriferi, materassi e laterizi abbandonati di notte

Fonte: L'Unione Sarda
15 gennaio 2018

MOLENTARGIUS.

Non bastano ventidue telecamere per fermare l'azione continua dei vandali Ecco il parco delle discariche Vecchi frigoriferi, materassi e laterizi abbandonati di notte 

Di tanto in tanto rispuntano. Troppo facile, d'altra parte, riuscire a farla franca quando si decide di raggiungere Molentargius per scaricare dal cassone di un camioncino o dal portabagagli di un'auto un frigorifero, lo schermo malandato di un computer, una vecchia cucina o altri rifiuti ingombranti.
LE STRATEGIE Facile per chi si sbarazza illegalmente degli ingormbranti, difficile per chi deve cogliere gli invicili con le mani nel sacco. Ed è per questo che gli “esperti di discariche abusive” non rinunciano a fare un salto nell'area protetta tra Cagliari e Quartu per alleggerirsi spazzatura. Ma anche, come nel caso dei padroncini, dei rifiuti ritirati da altri privati da smaltire nelle apposite discariche.
I MATERIALI C'è di tutto: elettrodomestici, macerie, laterizi e ben più pericolosi resti di onduline d'amianto eliminate nei vecchi edifici in barba alle regole e illegalmente scaraventate sotto gli alberi del parco, negli angoli più appartati ma facili da raggiungere.
I RISCHI Così, se nelle acque del Bellarosa Minore sono spuntati diversi carrelli del centro commerciale Carrefour, rubati e lì scaraventati dai vandali, in un bacino a poca distanza dal depuratore di Is Arenas sono finite diverse onduline d'amianto. Una discarica già segnalata dalla Forestale e che attende di essere bonificata.
IL PROGETTO «Stiamo mappando i punti in cui sono stati abbandonati i rifiuti per poter programmare la bonifica. La verità è che tra Cagliari e Quartu esiste una differenza sostanziale per quel che concerne la viabilità. Nella parte cagliaritana c'è il sistema dei canali a ridurre la possibilità per chi vuole sbarazzarsi di ingombranti, nel territorio quartese bisogna intervenire con un adeguato sistema di recinzioni. È impossibile fermare la strada che porta al depuratore, quella utilizzata dagli incivili».
LA VIGILANZA Non resta dunque che un adeguato sistema di videosorveglianza per fermare lo scempio. «Abbiamo installato quindici telecamere, ne mancano ancora sette per completare la rete di controllo», spiega il presidente, Paolo Passino. «A preoccupare non sono tanto i sacchetti quanto i cumuli di amianto troppo spesso portati sin dentro l'area parco con apixeddas e piccoli camioncini e poi abbandonati». (a. pi.)