MERCOLEDÌ, 24 GIUGNO 2009
Pagina 1 - Cagliari
L’opposizione scrive al sindaco per lamentare il superamento delle norme, gli affidamenti temporanei e le molte proroghe
CAGLIARI. «Non è possibile trattare i centri d’arte cittadini come se fossero delle entità esclusivamente commerciali», sostiene l’opposizione in consiglio comunale che, ieri, ha mandato al sindaco Emilio Flrisi una lettera in cui riprende una interrogazione presentata nei giorni scorsi sull’argomento.
L’assessorato alla Cultura ha promosso una «richiesta di manifestazione di interesse per l’affidamento quinquennale» di una serie di importanti centri comunali d’arte e cultura: ExMa, Ghetto, ex Lazzaretto, Castello di San Michele, Vetreria, Palazzo di Città, Passeggiata coperta-galleria Umberto I, Sottopiano palazzo civico-Search, teatro civico di castello (e le loro pertinenze interne ed esterne). Le prime perplessità erano legate anche ai tempi (dal 6 - giorno del bando - al 19 giugno), ma la data è stata poi prorogata di 15 giorni.
Nell’interrogazione firmata da Ninni Dapau (Pd), Radhouan Ben Amara (Comunisti italiani), Francesco Ballero (Sdi) e Massimo Zedda (la Sinistra), l’opposizione denuncia anche che «l’aggiudicazione avverrà in favore della ditta che avrà presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa» e che tutte le spese ordinarie e straordinarie (escluse le mura) «saranno a carico del gestore». Altra perplessita: il fatto che dopo tanti anni di «affidamenti provvisori» non si è «proceduto direttamente a un bando di gara». L’opposizione fa anche osservare che il criterio dell’economicamente vantaggioso andrebbe inserito «in un più ampio contesto tendente a valorizzare Cagliari come città d’arte e di cultura».
Nella lettera di ieri, l’opposizione, oltre a ricordare di non aver avuto ancora risposta all’interrogazione, aggiunge quanto scritto dall’ufficio per gli «Affari istituzionali, contratti, gabinetto del sindaco», in cui si legge che la pratica degli affidamenti, spesso prorogati va al di là di quanto stabilito dalle norme. Da cui la sottolineatura dei consiglieri della minoranza, che la prassi che si sta nuovamente seguendo per i centri d’arte ricalca le stesse irregolarità sottolineate dallo stesso ufficio del Comune.
Seocndo Maurizio Porcelli (Forza Italia, presidente della commissione consiliare alla Cultura), «l’amministrazione non è più disposta, per problemi di bilancio, a pagare un solo euro per la gestione di questi centri, che dovranno camminare da soli».
Per l’opposizione, però, vanno salvaguardate anche le regole e queste dicono che la pratica degli affidamenti e delle proroghe supera la correttezza delle norme. (r.p.)