Le associazioni del commercio chiedono regole e controlli Saldi, stagione al via Sconti ufficiali dopo mesi di anticipazioni

Venti, quaranta, cinquanta. E poi quei picchi del 70 per cento che fanno storcere il naso agli strateghi del guadagno e del risparmio, non convinti che quelle cifre possano davvero garantire l'affare. È cominciata ieri, con le strade dello shopping (in particolare il Largo, via Manno, via Garibaldi, via Alghero e via Dante) affollate di persone, la stagione dei saldi d'inverno. Sconti ufficiali, a dispetto delle tante offerte speciali che già da ottobre sono state proposte ai cagliaritani, spesso bombardati da sms allettanti inviati dai grandi gruppi del commercio. Ora l'aspettativa è tanta: nei negozianti, che sperano di rientrare nelle spese e guadagnare; nei clienti, spesso costretti a rinviare gli acquisti oltre Natale.
IL RINVIO Cappotti, giacche, pantaloni griffati, così come le scarpe di marca, sono rimasti sui banconi dei negozi per i prezzi spesso proibitivi, sostituiti da abiti e calzature meno costosi.
LE OMBRE In effetti c'è qualcosa che non torna, in questa campagna di saldi ufficiali che da ieri e fino al 5 marzo dovrebbero contenere la spesa. Il perioso ufficiale stabilito ufficialmente dalla Conferenza delle Regioni in tutt'Italia - a detta di molti commercianti e delle stesse associazioni di categoria - così com'è non ha più ragione d'esistere. Anche perché non sempre, non tutti rispettano le date. «Di fatto - sostiene il presidente provinciale di Confeserecenti, Davide Marcello - di saldi e offerte speciali ce ne sono per tutto l'anno. Li fanno i grandi gruppi, li fanno i furbetti. A pagarne le conseguenze la stragrande maggioranza dei commercianti. Due sono le soluzioni: o uno stop definitivo ai saldi, o controlli serrati per bloccare chi sfora». Anche se poi, numeri alla mano, una sanzione di mille euro
non disturba a chi cifre simili le incassa in poche ore. Per Alberto Bertolotti, presidente di Confcommercio, «i saldi sono un'occasione importante per i consumatori a caccia dell'affare e fondamentali per i commercianti per recuperare gli investimenti fatti. Servono però regole certe e moderne e più controlli».
I COMMENTI Per Carmine Castello di Vain Main (abbigliamento via Manno) è importante la targhetta col prezzo: «Quella originale che già era stata applicata prima del saldo. Il cliente deve poter confrontare le cifre prima di decidere». E in strada, di clienti, ieri, ne sono passati davvero tanti. «È stata una bella giornata»: così Martina Fati, responsabile vendite del negozio d'abbigliamento Jennifer di via Garibaldi, riassume la mattinata, mentre Valeria Cancedda, commessa di Swarovski (via Manno) dice: «C'era così tanta gente che ho ripensato al 23 dicembre».
Andrea Piras