LUTTO. Domani i funerali Addio a Lino Lai,

l'avvocato
che fu sindaco Prima di tutto la famiglia. Angelo Lai, ma tutti lo chiamavano Lino, era un avvocato e amministratore d'altri tempi. Pacato, preparato, pronto alla mediazione, mai fuori contesto. Sempre per il bene della sua città e della squadra rossoblù. Ieri alle 15, dopo una vita ricca di successi e traguardi, è morto nella sua casa cagliaritana. Nato a Stampace il 12 luglio 1920, aveva percorso tutte le tappe della politica: consigliere comunale, assessore, sindaco e senatore. Sempre con la bandiera della Democrazia Cristiana. Era della corrente andreottiana , che includeva nelle sue file personaggi del calibro di Michele Di Martino ed Eusebio Baghino, con i quali ha contribuito a disegnare Cagliari. Lino Lai era molto legato alla moglie Francesca, che lo aveva sempre affiancato durante la sua brillante carriera. «Veniva da una famiglia umile, si è fatto da solo, con grandi sacrifici. È stato davvero un grande uomo, ci ha insegnato cos'è la vita. È morto a un anno esatto da mia madre», racconta la figlia Ada Lai, per tanto tempo super dirigente a Palazzo Bacaredda. «Quando si è ritirato ha lasciato lo studio a mio fratello Pippo e non ha mai voluto alcun incarico politico di ripiego. Rifiutava anche gli abbonamenti omaggio. “Spazio agli altri”, ripeteva».
Tifoso sfegatato del Cagliari, era sindaco quando i rossoblù, guidati dal mitico Gigi Riva, vinsero lo scudetto. Fu lui, dopo sei anni da assessore allo Sport, ad aprire lo stadio Sant'Elia. «L'ho inaugurato da sindaco, ecco perché forse più di altri mi secca che qualcuno pensi a buttarlo giù, a cancellarlo», aveva detto a un cronista dell' Unione 17 anni fa. Nel 2015 le sue ultime uscite, proprio allo stadio.
Domani, alle 15, nella chiesa di Santa Caterina, l'ultimo saluto a Lino Lai.
Andrea Artizzu