Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Stadio e debiti, nubi sulla transazione

Fonte: L'Unione Sarda
24 giugno 2009

Sant'Elia. Legali, dirigenti e consulenti delle parti hanno appuntamento per fine mese

Floris e Cellino restano sulle loro posizioni: «Sarà difficile»

Il Comune chiede un milione per la gestione tra il 1979 e il 2007 e la società rossoblù 770 mila euro per i lavori di messa a norma.
Transazione sulla questione dei debiti (o crediti, a seconda dei punti di vista) per la gestione dello stadio e i consumi idrici ed elettrici? «Vedremo». Primo approccio in vista di una nuova ipotesi di accordo sulla questione stadio? «Difficile ma non impossibile». Per una volta il sindaco Emilio Floris e il presidente del Cagliari Massimo Cellino la vedono allo stesso modo. L'impressione è che la sostanza non sia cambiata: mentre legali, dirigenti e consulenti cercano un'intesa per chiudere le quattro cause civili che oppongono l'amministrazione e la società rossoblù (appuntamento per il 30, sul tavolo circa un milione di euro rivendicato dal Comune e 770 mila dal Cagliari), i rapporti al vertice restano tesi. Anche se i due protagonisti sembrano rassegnati all'idea di dover tornare, presto o tardi, a confrontarsi. Magari con reciproco sospetto.
IL SINDACO «Devo dire che, nello specifico, so poco della questione relativa alla transazione e alle cause civili che ci oppongono al Cagliari calcio - dice il sindaco Emilio Floris - vedo che alcune sono molto datate nel tempo. Ragion per cui non posso che auspicare una rapida soluzione, nell'interesse di tutti». Non c'è, dunque, un'apertura nei confronti di quello che in questi ultimi mesi è sembrato essere uno dei nemici principali dell'amministrazione: «Prescindo dai discorsi personali - taglia corto Floris - in materia la Giunta ha pochissimo potere, quasi nessuno. I dirigenti preposti hanno rilevato la presenza di incongruenze e azioni civili e ingiunzioni sono stati atti obbligati. Io posso solo formulare l'auspicio che la questione si risolva presto, nell'interesse del Comune e anche della società, che resta un patrimonio inestimabile di tutti i sardi. Il nuovo stadio? Ne parleremo presto».
IL PRESIDENTE Massimo Cellino ha da tempo abbandonato i toni della crociata nei confronti del Comune. Ma sulla questione della controversia sulla gestione dello stadio non ha certo cambiato idea: «Riteniamo di vantare ingenti crediti per quel che riguarda i lavori da noi eseguiti per rendere agibile la struttura e metterla a norma, ma è una storia che ho già ripetuto all'infinito - ricorda - mi preme, invece, chiarire la questione della causa per la gestione dal 1979 al 1994: mi sono fatto carico di debiti non miei, pagando oltre 300 mila euro. Ma mi sono rifiutato di pagare i costi per l'illuminazione del Sant'Elia durante i Mondiali del 1990. In quell'occasione il Comune aveva rapporti con il comitato organizzatore, perché ha chiesto i soldi a noi?». ( a. mur. )

24/06/2009