Di Ennio Neri 29 novembre 2017
Bene sullo stadio. Male via Roma pedonale. Un anno e mezzo fa la vittoria di Massimo Zedda, confermato dai cagliaritani a palazzo Bacaredda. Ma i tempi del vento in poppa per il primo cittadino sono lontani. Oggi al Comune soffia la burrasca a causa delle tensioni scatenate dal gruppo Psd’Az, decisivo per la vittoria al primo turno.
Cosa ha fatto il primo cittadino in poco più di un anno di giunta assieme ai sardisti? L’ok al progetto del nuovo stadio, che ha portato poi alla rapida costruzione della Sardegna Arena sembra essere il colpo meglio riuscito del Zedda bis. Assieme alla velocità con la quale è stata rivoluzionata piazza Yenne
Ma se il Poetto pedonalizzato è stato la medaglia sul petto del sindaco nella prima consiliatura, il nuovo stadio Sant’Elia potrebbe essere il secondo regalo di Zedda alla città. Anche se il primo cittadino potrebbe non essere più in sella al momento dell’inaugurazione definitiva.
Il primo cittadino ha dato l’ok all’interesse pubblico della demolizione e ricostruzione dello stadio di calcio che rinascerà sulle ceneri dell’impianto che ha visto giocare Riva, Francescoli e Zola, inglobando gallerie commerciali. Già partita la costruzione dello stadio temporaneo la “Sardegna Arena” che ospiterà le gare interne dei rossoblù durante i lavori.
E l’altro colpo è il finanziamento ottenuto per la riqualificazione di Sant’Avendrace (housing sociale all’ex mattatoio, parchi verdi e impianti sportivi in via San Paolo e nuova viabilità tra viale Sant’Avendrace, via Santa Gilla e via san Paolo) e quello per la creazione di piste ciclabili e corsie preferenziali in centro.
Significativi anche il nuovo volto di piazza Yenne (addio a gazebo, aiuole e fontane), di piazza San Michele, il via alla riqualificazione (con prolungamento della pedonalizzazione) del tratto del corso Vittorio Emanuele II che va da via Sassari a via Palabanda e anche il ritorno della “ratantira” di carnevale, dopo anni di silenzio.
Per il futuro il primo cittadino spera anche di concretizzare (tutti progetti già finanziati) la pedonalizzazione di via Roma (almeno il lato portici nell’ambito della realizzazione della nuova tratta di metropolitana di superficie che collegherà piazza Repubblica a alla stazione ferroviaria), l’istituzione del senso unico di marcia in viale Marconi, la riqualificazione di Is Mirrionis (hangar, portierato sociale e riqualificazione alloggi erp) e l’apertura definitiva di tutto il Bastione di Saint Remy, Passeggiata coperta, chiusa da anni, compresa. Non solo la speranza è quella di riuscire a dare un nuovo volto a piazza Matteotti, di far sbocciare il parco degli Anelli di Sant’Elia, completare la rete delle piste ciclabili (5 corridoi), aggiustare i nuovi ascensori per Castello e aprire la piscina di via Abruzzi. Imminente l’inaugurazione di piazza Garibaldi (pedonalizzazione in arrivo anche qui).
Zedda ha anche gettato le basi con la Regione per i tavoli strategici legati ai grandi immobili dismessi (Fiera, Ospedale Marino, ex carcere di Buoncammino, ecc) e centro intermodale di piazza Matteotti.
Sul fronte del recupero dei Beni Culturali Zedda può vantare la rimozione della legnaia dell’Anfiteatro e l’ampliamento del parco di Tuvixeddu, ma potrebbe invece creare qualche malumore in città il via libera al parcheggio sotto le mura di via Cammino Nuovo (contestato dagli ambientalisti che sollevano dubbi sui rischi archeologici e idrogeologici e sul rapporto costi benefici). Aprendo quindi un nuovo fronte con gli ecologisti già critici su tanti lavori in città dalle scalette di Santa Teresa al Bastione. Dal restyling di Calamosca al recente restauro della Torre dell’Elefante.
I nodi. Ci sono anche le ombre nel primo anno di Zedda. Il porta a porta su tutti. La rivoluzione sul ritiro dei rifiuti (raccolta porta a porta, addio ai cassonetti e via a micro isole e ecologiche e econavette) parte in ritardo. E resta visibile il triste spettacolo (anche a causa dei cafoni di turno) dei cassonetti stracolmi e maleodoranti, soprattutto nel centro storico e nelle zona dove sono concentrati bar e ristoranti, nonostante una Tari impegnativa per le tasche dei cagliaritani.
Non ha funzionato, almeno sul piano dell’immagine, la sperimentazione della pedonalizzazione di via Roma: buona l’idea, ma progetto gestito frettolosamente, con un po’ di superficialità e eccessivo ottimismo.
Le lamentele sulle lentezze degli uffici dell’edilizia privata non cessano, l’adeguamento del Puc al Ppr all’orizzonte non si vede, così come il piano di riqualificazione del centro storico e non c’è traccia né dell’ok alla variante al piano regolatore del porto indispensabile per l’avvio della zona franca doganale (migliaia i porti di lavoro potenziali), nè del piano di risanamento acustico comunale, decisivo per il miglioramento della qualità della vita dei residenti del centro storico. Restano le perplessità sul fronte edilizia popolare: solo manutenzioni e niente nuovi alloggi, in barba alla fame di case in città.