Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Le saline in cerca d’autore

Fonte: La Nuova Sardegna
22 giugno 2009

LUNEDÌ, 22 GIUGNO 2009
Pagina 20 - Nazionale

Gli ambientalisti: solo la produzione del sale ferma il degrado
Luca Pinna (Wwf): «L’avifauna emigra a Santa Gilla»

di Roberto Paracchini
CAGLIARI. Il rilancio dell’industria del sale è strategico per tutto il sistema umido di Molentargius. Ma dopo una serie di promesse, tutto è ridiventato stagnante e le diverse competenze della Regione finiscono, nei fatti, per bloccarsi a vicenda. L’allarme è stato rilanciato da Legambiente e Wwf. Vediamo.
L’assessorato all’Ambiente, che dovrebbe valorizzare l’area, è fermo sul reperimento dei fondi per il riavvio della produzione del sale. Quello all’Industria, che ha competenza in quanto le saline creano un’attività estrattiva, non ha ancora attivato alcuna determina per l’appalto di affidamento. Mentre gli Enti locali, che entrano in ballo in quanto il comparto si sviluppa in ambiti urbani, pare stia terminando l’ultima fase dell’istruttoria per il totale trasferimento (c’è anche una permuta) di questa proprietà alla Regione. Il risultato finale è che tutto è ancora fermo.
Eppure le saline di Molentargius e lo stagno sono un’unica entità. Le prime sono il cuore del sistema umido: l’industia ecologica che tramite un complesso sistema idraulico, lo fa «funzionare» e lo rende un ambiente pregiato. Il secondo rappresenta una parte delle saline stesse: lo specchio d’acqua che normalmente viene chiamato lo stagno, il Bellarosa Maggiore, rappresenta la vasca pre-salane delle saline.
«Se da un lato - sottolinea Vincenzo Tiana, responsabile regionale di Legambiente - va detto che la fruizione del parco è sempre più possibile da parte dei cittadini anche grazie a servizi interni al parco (come quelli di guardiania, noleggio-bici e itineriari); dall’altro l’aspetto centrale del parco, quello della ripresa della produzione delel saline ancora non c’è, nè si vede». A suo tempo il direttore generale del parco Mariano Mariani aveva ipotizzato un investimento di 5-6 milioni di euro per il riavvio della produzione, da realizzare a piccoli passi e, inizialmente, sotto la gestione del parco («per permettere una maggiore salvaguardia del sistema ecologico»). Ma tutto tace. Mentre «per la valorizzazione della zona umida - continua Tiana - la ripresa delle saline è strategica sia in termini ecologici, per una migliore salvaguardia del complesso; che produttivi».
Molto preoccupato per il disinteresse «che sembra di nuovo aver invaso il tema delle saline» anche Luca Pinna, responsabile regionale del Wwf: «La situazione è bloccata - afferma - ma alla Regione sanno benissimo che lo sviluppo di Molentargius passa per le saline. Come Wwf da tempo denunciamo il quadro di grave degrato in cui si sta riducendo il sistema umido. Assistiamo ormai al fatto che è saltata la nidificazione di molte specie pregiate d’avifauna. Queste sono state costretta a emigrare verso Santa Gilla perchè gli argini ove, prima, nidificavano non ci sono più o quasi più. E questo significa danneggiare un patrimonio faunistico inestimabile, mentre Molentargius potrebbe diventare anche un importante supporto turistico».