Cagliari, in Consiglio comunale un posto dedicato alle donne vittime di violenza
Cagliari, in Consiglio comunale un posto dedicato alle donne vittime di violenza
Posto occupato in Consiglio comunale dedicato a tutte le donne vittima di violenza. L'iniziativa è inserita nel programma promosso dall'Assessorato alle Politiche delle Pari Opportunità, in occasione della "Giornata mondiale contro la violenza sulle donne" del 25 novembre.
Se si parla di vuoto, non si può non parlare di pieno. Come al Municipio di Cagliari, dove martedì sera l’idea di vuoto è stata sinonimo di unione, di civiltà, di ricchezza di possibilità, di solidarietà, di libertà. A quattro giorni dalla “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”, istituita dall'Assemblea Generale della Nazioni Unite, prevista per sabato 25 novembre, il Consiglio comunale ha simbolicamente tenuto un vuoto un posto tra i banchi dei consiglieri.
“Posto occupato”, è questo il titolo dell’iniziativa, “è un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittima di violenza”, ha ribadito il presidente Guido Portoghese in apertura di lavori. “Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società”, si legge testualmente nella locandina dell’iniziativa.“Uno dei banchi dell'Aula è appunto riservato a tutte loro – ha concluso Portoghese – per far riflettere e sensibilizzare tutti rispetto alla violenza di genere”, una tra le violazioni dei diritti umani più diffuse al mondo.
L'iniziativa è inserita nel programma promosso dall'Assessorato alle Politiche delle Pari Opportunità, in collaborazione con i cittadine, le cittadini e il mondo dell'associazionismo locale, in occasione della “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”, ha spiegato Marzia Cilloccu. Ma il senso della ricorrenza che dal 1999 si celebra nella Giornata del 25 novembre, “vuole essere un monito per tutto l'anno”, ha scandito l'esponente della Giunta Zedda, per ricordare a tutti che il rispetto è alla base di ogni rapporto. Ma soprattutto che non si può continuare a veder crescere il numero delle donne che subiscono violenza.
Quella presentata durante il Consiglio comunale, su proposta dell'Associazione culturale “Le donne sarde”, non è quindi come nel campo della fisica, “assenza di materia in un volume di spazio” e nemmeno “mancanza del pieno”, o “il nulla”. “Posto occupato rappresenta un messaggio importante, partito ieri dal Centro Donna dell'Ospedale Binaghi, sempre in prima linea per la salute delle donne e simbolo della dimensione ideale per la libertà e il diritto di ognuna all'autodeterminazione, come nelle intenzioni dell'ideatrice dell'iniziativa, l'attivista Maria Andaloro”, ha detto Morena Deriu di “Le donne sarde”.
Si andrà avanti con una serie di “Posti occupati” per tutta la settimana: alla MEM, sugli autobus, all'aeroporto e nell'Ex vetreria di Pirri. “Un posto occupato – ha concluso – deve richiamare l'attenzione sugli stereotipi che sono alla radice della cultura della violenza di genere. Per estirparla ci vuole l'impegno di tutti e tutte, tutti i giorni”.Cagliari, in Consiglio comunale un posto dedicato alle donne vittime di violenza
Cagliari, in Consiglio comunale un posto dedicato alle donne vittime di violenza
Posto occupato in Consiglio comunale dedicato a tutte le donne vittima di violenza. L'iniziativa è inserita nel programma promosso dall'Assessorato alle Politiche delle Pari Opportunità, in occasione della "Giornata mondiale contro la violenza sulle donne" del 25 novembre.
Se si parla di vuoto, non si può non parlare di pieno. Come al Municipio di Cagliari, dove martedì sera l’idea di vuoto è stata sinonimo di unione, di civiltà, di ricchezza di possibilità, di solidarietà, di libertà. A quattro giorni dalla “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”, istituita dall'Assemblea Generale della Nazioni Unite, prevista per sabato 25 novembre, il Consiglio comunale ha simbolicamente tenuto un vuoto un posto tra i banchi dei consiglieri.
“Posto occupato”, è questo il titolo dell’iniziativa, “è un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittima di violenza”, ha ribadito il presidente Guido Portoghese in apertura di lavori. “Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società”, si legge testualmente nella locandina dell’iniziativa.“Uno dei banchi dell'Aula è appunto riservato a tutte loro – ha concluso Portoghese – per far riflettere e sensibilizzare tutti rispetto alla violenza di genere”, una tra le violazioni dei diritti umani più diffuse al mondo.
L'iniziativa è inserita nel programma promosso dall'Assessorato alle Politiche delle Pari Opportunità, in collaborazione con i cittadine, le cittadini e il mondo dell'associazionismo locale, in occasione della “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”, ha spiegato Marzia Cilloccu. Ma il senso della ricorrenza che dal 1999 si celebra nella Giornata del 25 novembre, “vuole essere un monito per tutto l'anno”, ha scandito l'esponente della Giunta Zedda, per ricordare a tutti che il rispetto è alla base di ogni rapporto. Ma soprattutto che non si può continuare a veder crescere il numero delle donne che subiscono violenza.
Quella presentata durante il Consiglio comunale, su proposta dell'Associazione culturale “Le donne sarde”, non è quindi come nel campo della fisica, “assenza di materia in un volume di spazio” e nemmeno “mancanza del pieno”, o “il nulla”. “Posto occupato rappresenta un messaggio importante, partito ieri dal Centro Donna dell'Ospedale Binaghi, sempre in prima linea per la salute delle donne e simbolo della dimensione ideale per la libertà e il diritto di ognuna all'autodeterminazione, come nelle intenzioni dell'ideatrice dell'iniziativa, l'attivista Maria Andaloro”, ha detto Morena Deriu di “Le donne sarde”.
Si andrà avanti con una serie di “Posti occupati” per tutta la settimana: alla MEM, sugli autobus, all'aeroporto e nell'Ex vetreria di Pirri. “Un posto occupato – ha concluso – deve richiamare l'attenzione sugli stereotipi che sono alla radice della cultura della violenza di genere. Per estirparla ci vuole l'impegno di tutti e tutte, tutti i giorni”.