PALAZZO BACAREDDA.
Novità da febbraio: diminuiscono i costi e aumenta la produttività
Postazioni domestiche e “smart working” per 130 dipendenti Ottimizzazione degli spazi, riduzione dell'assenteismo, risparmio e più produttività. A Palazzo Bacaredda arriva la rivoluzione digitale che ribalta il concetto di posto fisso . La Giunta ha approvato il regolamento che consente ai suoi dipendenti di operare da casa. Il progetto di telelavoro coinvolgerà, per il momento, 130 persone. L'indagine svolta dall'amministrazione per conoscere pro e contro dell'iniziativa ha dato risultati non previsti: sono ben 190 gli interessati.
Da via Roma contano di partire entro i primi mesi dell'anno prossimo anche con un'altra innovazione lo “smart working” o lavoro agile. In pratica, attraverso piattaforme digitali il dipendente potrà accedere all'ambiente di lavoro da qualsiasi parte del mondo purché sia coperta da internet.
LA NOVITÀ Potrebbe essere la prima riforma che mette d'accordo lavoratori e datore di lavoro. Grazie alla digitalizzazione sarà possibile soddisfare al meglio le esigenze dei cittadini che trarrebbero benefici dalla migliore predisposizione dei dipendenti comunali.
Il 18 ottobre i progetti per il telelavoro sono stati votati all'unanimità dai sindacati. Dopo sei giorni anche la Giunta comunale ha concesso il nulla osta approvando il regolamento. La tabella di marcia è già stata fissata: a fine mese verranno stabilite le risorse e l'organico che verrà coinvolto nel telelavoro e nel lavoro agile, entro il 31 gennaio dell'anno prossimo i dirigenti dei vari settori dovranno presentare all'assessorato al Personale i progetti. Un mese per elaborare la graduatoria (disabilità psico fisica, figli minori, distanza dal posto di lavoro) e a marzo i primi dipendenti potrebbero già lavorare da casa con un computer fornito in comodato d'uso dal Comune.
LAVORO AGILE L'orizzonte si amplia. Con il progetto smart working il dipendente comunale potrà svolgere i propri compiti utilizzando con pc, tablet o smartphone gli ambienti a disposizione in ufficio. Il capoluogo della Sardegna, con altri 14 Comuni italiani, farà parte di un progetto pilota elaborato dal dipartimento delle Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri.
LE REGOLE I dipendenti comunali che non hanno contatti con il pubblico potranno utilizzare il telelavoro o lo smart working tre giorni alla settimana, dando disponibilità alla reperibilità in due periodi di un'ora compresa tra le 8 e le 14 e tra le 14 e le 17. L'effettiva presenza sarà certificata dall'utilizzo delle proprie credenziali d'accesso (pin e password). La postazione sarà messa a disposizione del Comune, che ne curerà la manutenzione.
L'INDAGINE Obiettivo del Comune era raggiungere almeno i 130 volontari. I numeri sono andati ben oltre. Dei 1.304 dipendenti comunali 190 hanno presentato domanda. Che l'iniziativa interessi più le donne lo dimostrano le cifre: il 17,68 per cento delle lavoratrici contro il 12,23 dei colleghi maschi. Altro dato interessante, la fascia d'età: il 100 per 100 degli impiegati fra i 30 e i 39 anni è disposto a lavorare fuori dall'ufficio. Percentuale leggermente inferiore per chi ha dai 40 ai 44 anni (81,82 per cento), a scalare sino al 52,08 per cento tra i 60 e i 64 anni. I dipendenti che vorrebbero aderire al progetto al primo posto dei vantaggi mettono “poter organizzare liberamente l'orario di lavoro”, a seguire “risparmiare tempo sugli spostamenti”, “lavorare con maggiore concentrazione”, “ridurre lo stress e risparmiare denaro”. Di contro, in testa alla classifica degli svantaggi c'è l'“isolamento dai colleghi”, “scarsa informazione su cosa avviene in ufficio”, “scarsa possibilità di confronto e aiuto nel lavoro” e “rischio di eccessivo assorbimento”.
RIVOLUZIONE CHE PIACE L'assessore al personale Danilo Fadda è entusiasta. «È in atto un cambio culturale, che piace a tutti. Consentirà ai dipendenti di conciliare la vita professionale con la vita familiare». I vantaggi saranno notevoli anche per il Municipio. «Potremo razionalizzare gli spazi, riducendo i costi generali, risparmiando inoltre 100 mila euro tra buoni pasto e straordinari. Non solo - aggiunge Fadda - prevediamo una diminuzione dell'assenteismo fino al 70 per cento e un miglioramento della produttività tra il 15 e il 20 per cento. Ci sarà inoltre una notevole riduzione del traffico e dell'inquinamento».
Andrea Artizzu