Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Piante di Forestas nelle aree di Ingegneria, Economia e Policlinico Il tesoro verde dell'Ateneo Gli

Fonte: L'Unione Sarda
19 ottobre 2017

UNIVERSITÀ. 

Piante di Forestas nelle aree di Ingegneria, Economia e Policlinico Il tesoro verde dell'Ateneo Gli studenti lavorano al recupero di giardini e cortili 

FOTO Questa è una bella notizia. Quando i ragazzi iniziano un percorso virtuoso finalizzato al bene della città, dei suoi spazi, della sua cultura non può che essere una bella notizia. Gli studenti universitari sono i protagonisti del recupero delle aree verdi dell'ateneo cagliaritano. Quindici spazi, di varie dimensioni e tipologie, da valorizzare o, come nel caso del Policlinico, da far nascere, che si estendono per circa 170 mila metri quadri. Campi incolti, giardini e cortili che si trasformano in laboratori, aule o angoli immersi nella natura dove poter studiare in santa pace e con profitto, ma anche aperti a turisti e cagliaritani.
STUDENTI PROTAGONISTI Scelta delle piante, cartellonistica, analisi delle aree. Le proposte progettuali arrivano dalle tesi dei ragazzi laureati in Scienze naturali. Ricerche approfondite sulla storia e sulla possibilità di utilizzo di aree spesso dimenticate e, quindi, abbandonate. Gli studenti sono stati affiancati dal responsabile del Verde dell'Ateneo Luca Iiriti e hanno il nulla osta della rettrice Maria Del Zompo. Le tesi non sono rimaste solo sulla carta: ognuna fa riferimento a uno spazio specifico. Sono state elaborate proposte sul verde storico e sul verde recente . Due tipologie completamente diverse: una con vegetazione già strutturata, come l'ex Giardino dei sordomuti (Polo giuridico economico) o l'ex Clinica Aresu (giardini sospesi) che hanno necessità di cartellonistica, attrezzature e valorizzazione dell'esistente; l'altra con terreni incolti, dove vanno scelte le piante e la piantumazione (Policlinico).
VERDE SOSTENIBILE Gli studenti e Iiriti hanno basato i loro studi partendo da un principio base: i giardini devono essere sostenibili. Che tradotto vuol dire: poca manutenzione, poca acqua e pochi costi. Banditi quindi i prati verdi che hanno necessità di essere bagnati con regolarità, o piante che poco o niente hanno a che fare con la nostra Isola. Come le jacarande che arrivando da parti del mondo dove il vento non soffia così forte, hanno tessuti elastici poco resistenti, le palme, attaccate inesorabilmente dal punteruolo rosso , o i pini con radici poco profonde, che danneggiano i marciapiedi. La scelta proposta da studenti ed esperti è indirizzata sulle specie autoctone: piante e arbusti della macchia mediterranea.
UN MILIONE DI ALBERI Un ruolo fondamentale nel recupero delle aree verdi dell'Ateneo ce l'ha l'Agenzia Forestas che gratuitamente ha messo a disposizione 1.700 piante dei suoi vivai nell'ambito del progetto “Un milione di alberi”. Venti specie diverse, piante e arbusti in grado di crescere in terreni poco fertili e di rispettare il criterio di sostenibilità. Per il momento la piantumazione è in corso nel giardino del Polo economico giuridico, nel giardino della facoltà di Ingegneria e nel Policlinico di Monserrato, dove presto nei 130 mila metri quadri di terreno potrebbe nascere un parco geologico.
LE AREE VERDI I quindici spazi di proprietà dell'Università nei quali verranno piantumate sono sparsi sul territorio del capoluogo, a Macchiareddu e Monserrato (Policlinico): Orto botanico, Cittadella universitaria, Sa Duchessa/Geologia, polo Giuridico-economico (giardino sordomuti), segreteria studenti Giurisprudenza (via Nicolodi), Istituto di zoologia (ponte Vittorio), Cittadella dei musei (gestione comunale), Macchiareddu, Rettorato (palazzo Balice), Centro sportivo universitario (Cus), Architettura, Anatomia patologica (via Ospedale), ex Clinica Aresu, Palazzo delle scienze e istituti biologici (via Porcell).
Andrea Artizzu