Rassegna Stampa

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Migranti, reporter di frontiera a Cagliari per il festival “Bianco e nero”

Fonte: web sardiniapost.it
18 ottobre 2017

Migranti, reporter di frontiera a Cagliari per il festival “Bianco e nero”

Reporter “contro” e giornalisti di frontiera che vedono con i loro occhi immigrazione, integrazione e multiculturalismo. E le raccontano, non per sentito dire, ma perché erano nei posti giusti nei momenti giusti. Sono gli ospiti del festival Bianco e nero in programma dal 20 ottobre al 2 novembre tra Cagliari e il “Consorzio dei laghi” (Orroli, Nurri, Serri, Isili, Esterzili, Sadali). Con inaugurazione-anteprima della mostra fotografica – oggi al Ghetto di via Santa Croce a Cagliari- di Uliano Lucas, fotografo indipendente: un centinaio di immagini che raccontano sessant’anni di cronaca in giro per il mondo. Dall’Africa della decolonizzazione alla Sardegna. Emblematica e famosa la foto dell’emigrato sardo, scattata nel 1968, davanti al Pirellone di Milano. Attraversamenti è il titolo della rassegna.

“Storie e racconti – ha detto questa mattina la direttrice artistica Maria Dolores Picciau – senza luoghi comuni. E senza fare sconti a nessuno”. Si comincia venerdì 20 ottobre alla Mem con Nello Scavo, reporter internazionale e cronista giudiziario per il quotidiano Avvenire. Nel suo libro Perseguitati racconterà la vita, molto difficile, dei cattolici fuori dal mondo cristiano. Sabato toccherà a Tony Capuozzo, giornalista Mediaset, uno degli “occhi” dei fatti di Genova del G8: nel suo intervento parlerà di “Fronti e frontiere”, sempre alla Mem. Domenica il festival si sposterà al Ghetto di Castello: di mattina focus su Niko Pilos, una delle più importanti firme del fotogiornalismo internazionale. Nel pomeriggio è prevista la proiezione del documentario-film Io sono Aziz del giornalista del Tg2 Valerio Cataldi. Si parlerà anche di cucina, ma in chiave storica: al centro l’evoluzione dei piatti con le contaminazioni con nuove culture ed etnie. Se ne occuperà Gioacchino Bonsignore, giornalista Mediaset. “L’idea del festival- spiegano gli organizzatori- è quella di parlare dei nostri territori, osservare i cambiamenti, analizzare le nostre città che si arricchiscono di colori, sapori, profumi di culture. L’incontro con il diverso non è più sporadico ma rientra nelle situazioni di vita quotidiana”.