Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Piazza Savoia: rinviata la chiusura

Fonte: La Nuova Sardegna
15 giugno 2009

DOMENICA, 14 GIUGNO 2009

Pagina 2 - Cagliari

ANCORA RITARDI


La delibera per la pedonalizzazione sarà esaminata giovedì dalla giunta




CAGLIARI. Le automobili continuano a sfrecciare indisturbate nell’affollatissima piazzetta Savoia mettendo a rischio l’incolumità dei frequentatori serali perchè l’ormai attesissima delibera della giunta comunale sulla chiusura al traffico del ritrovo cittadino tarda ad arrivare. Ora il dirigente comunale Sergio Murgia informa che l’esecutivo guidato da Emilio Floris dovrebbe dare l’ok al provvedimento giovedì prossimo. Come dire che dal prossimo fine settimana lo spazio dovrebbe essere riservato ai soli pedoni, tutti i giorni e per ventiquattr’ore al giorno. Una decisione più volte annunciata, poi accantonata, infine tornata di moda anche sulla spinta della circoscrizione, che da anni preme per una regolamentazione alternativa del quartiere utile a favorire le attività commerciali e la qualità di vita degli abitanti: «Si fa giovedì prossimo? Meglio tardi che mai - è il commento del presidente del parlamentino ‘Centro storico’, Gianfranco Carboni - perchè piazzetta Savoia è da molto tempo diventato un ritrovo importante, un luogo dove si fa cultura e dove gli operatori commerciali hanno dimostrato di avere a cuore la città. Speriamo che non sia una scelta isolata, perchè Cagliari è una città da vivere all’aperto e il traffico automobilistico è solo un ostacolo all’accoglienza».
L’attesa per i numerosi frequentatori della piazzetta comunque continua: la data stabilità è giovedì, salvo ripensamenti e cambi di orientamento che da un’amministrazione amica conclamata degli automobilisti è sempre lecito aspettarsi. Basti pensare all’incredibile decisione di paralizzare via Roma per anni pur di realizzare un inutile parcheggio sotterraneo, aspramente criticato dai tecnici ma voluto con accanimento dalla giunta: per cambiare in meglio il volto del centro città sarebbe bastato chiudere al traffico l’intera via Roma e il Largo, magari seguendo le proposte della circoscrizione. Si era parlato di un’area di sosta con bus-navetta al servizio del quartiere, fino al Castello. L’area storica del porto, dal lungomare fino al rione medievale sarebbe diventata una grande piazza libera dalle auto e percorsa soltanto dai mezzi pubblici. I percorsi alternativi per le auto non mancano di certo. Un’idea tutt’altro che rivoluzionaria, perchè città europee importanti - quelle che assessori e consiglieri comunali frequentano con assiduità a spese dei cittadini, come Barcellona - hanno scelto già anni fa di decentrare la circolazione. Il comune di Cagliari invece, con una piazza Savoia esplosa anche a livello turistico grazie al rischio imprenditoriale degli operatori e non certo dell’amministrazione, continua a muoversi in piccolo: discussioni infinite per riuscire a piazzare quattro transenne e qualche segnale di divieto di transito. Mentre le proposte di allargare la zona pedonale e di renderla definitiva sono cadute nel nulla: il Comune preferisce comunque mettere in moto le betoniere e incentivare coi parcheggi l’ingresso delle auto in centro. Il contrario di quanto si fa in ogni angolo del mondo, quindi la sola scelta originale dell’amministrazione Floris.
Ma torniamo a piazzetta Savoia e alla Marina. L’esperimento in corso su via Sardegna e vie collegate sembra funzionare. Via Barcellona e via Napoli vengono interdette alla circolazione dalle 18 di ogni venerdì fino alle 4 del lunedì («orario incomprensibile - critica Carboni - qualcuno mi dica dove sono i locali che chiudono a quell’ora...») ma è possibile che l’isola pedonale diventi perenne e che venga estesa ad altre strade del centro. Per verificare come i cagliaritani hanno accolto la novità è sufficiente una passeggiata serale alla Marina, affollata come non mai, silenziosa e finalmente al riparo dalle invasioni notturne di automobili. E’ evidente che questa è la strada da seguire: «Sembra che si cominci a capirlo - conferma Carboni - e d’altronde non occorre essere dei grandi urbanisti, visto che la nostra è una città vivibile all’aperto per la gran parte dell’anno, non solo d’estate. Semmai servirebbe più vigilanza, che finora è stata delegata agli operatori commerciali». (m.l)